Nuovo stimolo alla green economy - QdS

Nuovo stimolo alla green economy

Marina Pupella

Nuovo stimolo alla green economy

domenica 22 Aprile 2012

Concludendo il convegno Energy day, ieri a Palermo, Lombardo ha esposto il fondo di garanzia approvato in Finanziaria. Ottocento mln per famiglie, ditte individuali e aziende che vogliono realizzare impianti fino a 10 Kw e 1 Mw

PALERMO – “Nell’ultima Finanziaria abbiamo inserito un fondo di garanzia da 800 milioni di euro, costituito col patrimonio della Regione, destinato alle famiglie ed alle imprese che, nel caso di ditte individuali e nuclei familiari, potranno realizzare impianti fino a 100 Kw, mentre se si tratta di società potranno installare impianti fino ad un mega. E il fondo interviene in questi termini: le banche metteranno a disposizione somme, garantite dal Conto energia, che per i 20 o 25 anni di vita dell’impianto il mutuo sarà pagato e, al tempo stesso, il cittadino o l’imprenditore incasserà una differenza che sarà un’entrata netta”.
Così il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, chiude il suo intervento al convegno “Energy day”, organizzato ieri a Palermo, all’Albergo delle povere, dall’assessorato all’Energia della Regione siciliana per promuovere l’iniziativa dell’Unione europea “Patto dei sindaci” presso tutti i Comuni siciliani e stimolare l’interesse degli operatori locali nella green economy. “Abbiamo aderito al Patto dei sindaci – prosegue Lombardo – e i Comuni avranno a disposizione decine di migliaia di euro per potersi rendere autonomi nell’ambito della produzione energetica, ricorrendo alle fonti alternative che non inquinano e non producono CO2”.
Il presidente innovatore e green ha poi riferito ai giornalisti presenti in sala che in giornata avrebbe fatto “un veloce sopralluogo nella sede della raffineria Erg-Lukoil di Priolo per verificare e vedere con i miei stessi occhi se potranno essere garantite le condizioni di sicurezza per i cittadini, in tal caso sbloccheremo le procedure per la realizzazione del rigassificatore. Ma se queste condizioni non ci saranno – continua – non c’è alcun dubbio che la salvaguardia e la tutela dei cittadini vengano al primo posto e quindi il nostro parere non potrà essere che negativo”.
Sicurezza ed energie pulite sembrano essere al centro dell’attenzione del Governo regionale. Che nel novembre 2010 ha dato la sua adesione all’iniziativa comunitaria in qualità di supporting structure, assumendo l’impegno di promuovere la partecipazione al Patto dei sindaci tra i 390 comuni siciliani con azioni di comunicazione e sensibilizzazione, nonché di supporto a quei centri che intendano entrare nel Patto garantendo loro il supporto tecnico nelle attività di pianificazione ed avvio delle azioni propedeutiche all’elaborazione e implementazione dei Piani di azione per l’energia sostenibile (Paes).
Il Comune firmatario del Patto ha una grande responsabilità davanti a sé: quello di assumersi l’impegno davanti ai suoi cittadini ed alla Comunità europea di conseguire entro il 2020 l’obiettivo di ridurre del 20 per cento le emissioni di gas a effetto serra, di tagliare del 20 per cento i consumi di energia primaria e di aumentare almeno fino al 20 per cento il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili.
In Sicilia, però, sono ancora pochissimi i comuni ad aver siglato il Patto, appena 59, con una popolazione complessiva di 1.282.883 abitanti su un totale di 5.051.075 (25,4%). Fra i capoluoghi di Provincia che sono rimasti sordi alla chiamata dell’Ue spiccano Agrigento, Enna e Trapani.
 


Patto dei sindaci ed energia verde. Un impegno ancora poco diffuso
 
PALERMO – I Comuni che sottoscrivono il Patto dei sindaci si impegnano a inviare il proprio Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes) entro l’anno successivo alla data di adesione formale. Tale Piano rappresenta un documento chiave, con il quale dimostrare in che modo l’Amministrazione comunale intende raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Dato che l’impegno del Patto interessa l’intera area geografica della città, il Piano d’azione deve includere azioni che interessano sia il settore pubblico sia quello privato. In linea di principio, ci si aspetta che i Piani includano iniziative volte al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, inclusa l’illuminazione pubblica, l’integrazione di fonti rinnovabili, trasporto urbano sostenibile, infrastrutture energetiche locali, quali le smart grids e le infrastrutture necessarie per l’approvvigionamento da carburanti alternativi. “Per sostenere questo percorso – spiega Giosuè Marino, assessore regionale all’Energia – l’assessorato sta costituendo un team con adeguate professionalità che forniranno assistenza tecnica agli Enti locali siciliani che aderiranno al Patto nelle attività di pianificazione e avvio dei Paes”.

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