PALERMO – Non chiamatemi inceneritore. È chiaro il messaggio che il termovalorizzatore di Giubiasco, nel Canton Ticino, lancia ad ambientalisti e addetti ai lavori: produzione di energia, smaltimento dei rifiuti, emissioni ridotte al lumicino. Si tratta di un modello da esportazione, ben differente dai quattro “termovalorizzatori” previsti per la Sicilia sin dal bando del 2002 sotto la guida Cuffaro e mai realizzati. Al di là della questione giudiziaria e dell’intervento europeo consumato in un ulteriore bando andato a vuoto, processi ampiamente analizzati in questi anni, il confronto è comunque impietoso.
Quatto anni circa per costruire un impianto da circa 331 milioni che, in perfetta ottemperanza a tutte le leggi europee e in costante monitoraggio, immette in rete qualcosa come 100 mila Mwh/a di energia elettrica. (continua)
Quatto anni circa per costruire un impianto da circa 331 milioni che, in perfetta ottemperanza a tutte le leggi europee e in costante monitoraggio, immette in rete qualcosa come 100 mila Mwh/a di energia elettrica. (continua)
