L’appello del direttore generale del gruppo logistico Gmc international, a difesa di commesse e posti di lavoro. Campione: “Rfi metterà un traghetto moderno a Messina? Pensi ai tempi, non alle dimensioni”
CATANIA – Anche nel settore del trasporto merci alberga una profonda incertezza. I progressivi tagli ai trasporti dalla Sicilia verso il continente stanno gettando gli operatori in un baratro dal quale sarà difficile risalire. Giuseppe Campione, direttore generale gruppo logistico Gmc International trade, lancia l’allarme per una situazione già annunciata per un settore che vede messi a rischio i posti di lavoro e la sopravvivenza stessa delle aziende.
“Vogliono farci credere – riferisce Campione – attraverso articoli apparsi sulla stampa locale che all’orizzonte ci sarebbero novità veramente positive per il traghettamento dei treni sia passeggeri che per i treni merci che, darebbe impulso alla logistica siciliana. Pare che le Ferrovie dello Stato abbiano in serbo una novità che è quella di inserire a breve un modernissimo traghetto tra la Sicilia e la Calabria in grado di far traghettare un intero treno (pensiamo di 500 metri) senza necessità di tagliarlo e quindi velocizzando le operazioni di imbarco. Ci sembra quanto meno inverosimile, e poco crediamo al fatto che un traghetto più lungo possa servire a velocizzare le procedure di imbarco. Piuttosto- continua- molto dipenderebbe dall’operatività di Rfi sia a Villa San Giovanni che a Messina di rendere più rapido il traghettamento merci. Certo, se il treno arriva nell’una o nell’altra sponda alle 7 di sera per ripartire l’indomani mattina alle 6 come sempre accade, come si può pensare di accelerare il tempi in questo modo? In altri termini, la velocità dei tempi non è direttamente proporzionale alla lunghezza del traghetto, ma alla efficienza di Rfi”.
La Gmc è un’azienda che, come tante altre che operano nel settore trasporti nella regione ha patito non soltanto i tagli, ma anche una serie di misure adottate da Rfi, che isolerebbero, secondo Campione, la Sicilia occidentale dal resto del paese. “Nel sistema cargo- prosegue lo sfogo del direttore generale- Trapani e Palermo sono state completamente tagliate fuori. Basti pensare che la Gmc operava ancora nello scorso anno fino al terminal di Alcamo, anche se il tratto veniva fatto con treni non elettrici perché la linea non è elettrificata. Rfi, poi, ha comunicato che a causa dei lavori per la metropolitana Palermo- PuntaRaisi la linea è stata interrotta e quindi non abbiamo potuto più lavorare”.
Alla domanda su cosa trasportava Gmc, Campione risponde: “Fino al 2009 trasportavamo in Sicilia 18. 200 unità mobili (tir) dalla regione verso tutto il nord Italia. Ora il traffico si è interrotto e la zona occidentale oggi è isolata, non esiste un sistema ferroviario merci che da Palermo, Trapani vada verso Torino. Abbiamo provato ad lavorare nel terminal di Brancaccio, a Palermo, ma Rfi ci ha fatto una richiesta talmente alta che non abbiamo potuta tenerla in considerazione (70 mila euro annue, contro i 5 mila che pagavamo ad Alcamo)”.