Centrale solare Priolo realizzata al 70 % - QdS

Centrale solare Priolo realizzata al 70 %

Centrale solare Priolo realizzata al 70 %

martedì 28 Luglio 2009

Enel ed Enea hanno completato il 70% del progetto “Archimede”, con 360 gli specchi parabolici. E' il bilancio della realizzazione dopo 13 mesi di lavori e un avvio difficile

PRIOLO (SR) – Nel maggio 2010 entrerà in esercizio l’impianto termodinamico Archimede di Priolo Gargallo. L’impianto, ideato dal premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, è finanziato dall’Enea (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) e dall’Enel e produrrà energia elettrica sfruttando il calore del sole. Il progetto Archimede (chiamato così in onore del famoso fisico siracusano inventore degli specchi ustori) utilizza una tecnologia innovativa, capace di produrre energia elettrica dal sole in maniera costante. Priolo è stata scelta perché il sito gode di valori elevati di insolazione, con un irraggiamento solare diretto medio annuo misurato pari a 1.748 kWh/m2 anno.
Un campo solare, composto da 360 specchi parabolici disposti in direzione Nord-Sud, si sta realizzando nell’area antistante la centrale elettrica Enel di Priolo. I lavori per la sua realizzazione, iniziati nel luglio 2008, sono stati completati per il 70% e verranno a costare 38 milioni di euro.
Sulla base di un progetto ideato da Rubbia, i raggi del sole vengono raccolti e concentrati da un sistema di specchi parabolici che, allo stesso modo dei girasoli, saranno in grado di captare in modo continuativo la radiazione solare grazie a un sistema di controllo che ne assesta l’inclinazione in direzione del sole. Un campo solare con un’area di 40 ettari sarà così in grado di produrre energia capace di soddisfare le esigenze di una città di ventimila abitanti senza emissioni né inquinamento e risparmiando l’equivalente di 12.700 tonnellate di petrolio all’anno e minori emissioni di anidride carbonica per 401 mila tonnellate annue.
Inoltre nell’applicazione del progetto Archimede, non sono impiegati materiali tossici, infiammabili o altrimenti pericolosi. In particolare, il liquido termovettore usato è un comune fertilizzante (miscela di nitrati di sodio e di potassio), diverso dall’olio sintetico impiegato negli impianti attualmente in esercizio, ed eventuali fuoriuscite accidentali non hanno alcun impatto ambientale. Vi è un sostanziale miglioramento delle proprietà ottiche del rivestimento del tubo ricevitore dei collettori che permette un migliore assorbimento del calore.
Un incremento della temperatura di funzionamento dell’impianto (circa 550°C). Inoltre l’utilizzo di un sistema di accumulo termico costituito da due serbatoi di stoccaggio di grandi dimensioni, mediante il quale l’impianto può erogare una potenza elettrica costante nell’arco delle 24 ore, indipendentemente dalla variabilità della fonte solare.
Il progetto Archimede consente di applicare, per la prima volta nel mondo, l’integrazione tra un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico. Utilizzando una tecnologia innovativa ed esclusiva, elaborata dall’Enea, l’impianto Archimede produrrà energia elettrica dal Sole in maniera costante. Gli specchi concentreranno la luce del Sole su tubazioni percorse da un nuovo fluido a base di sali che ha la proprietà di accumulare il calore. Ciò renderà disponibile calore ad alta temperatura in ogni momento della giornata e in qualsiasi condizione meteorologica. In questo modo sono superati i problemi tipici delle fonti energetiche rinnovabili. L’energia termica così raccolta produce vapore ad alta pressione che, convogliato nelle turbine della centrale, incrementa la produzione di energia elettrica. La vicinanza dell’attuale centrale eviterà l’installazione di un gruppo turboalternatore e delle apparecchiature elettriche per la connessione alla rete.
Inoltre l’integrazione alla centrale Enel consentirà di sfruttare tutta una serie di infrastrutture tecniche e ne faciliterà la gestione sperimentale. Questo riduce il consumo di combustibili fossili migliorando, di conseguenza, le prestazioni ambientali. Il vapore prodotto consentirà un aumento della potenza elettrica della centrale dell’ordine di 28 MW. La sua vita attesa è di 25-30 anni, sicuramente estendibile apportando successive modifiche e miglioramenti.
 

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