InGiustizia. Risarcimenti per ingiusta detenzione.
Numeri allarmanti. Un dato significativo su cui riflettere è rappresentato dai dieci rimborsi già disposti nei primi quattro mesi del 2012 dalla Corte d’Appello di Caltanissetta: quasi 55 mila euro a vittima.
Corti d’Appello siciliane. Nel corso del 2011 i distretti di Catania e di Palermo hanno raccolto il maggiore numero di istanze di risarcimento. A Messina, al momento, pendono 134 richieste.
PALERMO – Tre mesi fa, a Vincenzo Guarneri, un imprenditore di Canicattì, lo Stato ha corrisposto 200.000 euro per essere stato detenuto ingiustamente, in carcere e ai domiciliari, per due anni e 40 giorni, dopo l’arresto nell’ambito di un’operazione antimafia.
A fine aprile, si è saputo che Giuseppe Gulotta ha avanzato una richiesta di risarcimento per 50 milioni. È naturale: ha passato oltre 21 anni in carcere per aver confessato l’omicidio di due carabinieri nel 1976. La confessione, però, era stata estorta sotto tortura, parola di un ex brigadiere che lo ha scagionato. E a poco vale il limite del risarcimento a 516 mila euro: Daniele Barillà, scambiato per un trafficante di droga e rimasto in carcere per anni, ne ha ricevuti 4,6 milioni perché è stato riconosciuto anche il danno esistenziale. Sono solo alcuni esempi, tra gli ultimi, di ciò che significa l’ingiusta detenzione. (
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