Denunce per estorsione in costante aumento - QdS

Denunce per estorsione in costante aumento

Gabriele Ruggieri

Denunce per estorsione in costante aumento

martedì 22 Maggio 2012

Forum con Teo Luzi, Comandante Carabinieri di Palermo

Quali sono i principali risultati ottenuti finora?
“Gli obiettivi strategici, nel nostro lavoro, sono sempre diversificati, su tutti la lotta alla criminalità organizzata, il contenimento dell’evoluzione dei tassi dei reati di criminalità comune e garantire la percezione della sicurezza pubblica, cercando di dare serenità al cittadino attraverso l’assistenza e l’intervento in quante più circostanze possibili. Per quanto riguarda la criminalità organizzata mediamente compiamo circa 150 arresti per mafia ogni anno, risultati cospicui e sono sotto gli occhi di tutti, riscontrabili sia in termini di responsabilità soggettive che di beni confiscati. Cresce il numero di denunce per estorsione, ben 92 quest’anno, un numero enorme se si pensa a quanto succedeva gli scorsi anni, quando veniva spesso negata anche l’evidenza da parte delle vittime. Tuttavia, nonostante i nostri risultati, l’intervento delle associazioni di categoria e di movimenti come Addiopizzo e Libero Futuro, purtroppo non riusciamo ancora a riscontrare quella voglia di ribellione nei confronti del fenomeno del pizzo che, in questo momento storico, potrebbe costituire una sostanziale rottura col passato, mettendo in grande difficoltà l’organizzazione mafiosa”.
Su quali altri fronti combattete?
“Un altro fenomeno che stiamo combattendo è quello legato all’usura, che secondo i nostri indicatori è in aumento esponenziale, e che è estremamente difficile da perseguire sia per il rapporto di stretta sudditanza che si crea tra la vittima e l’usuraio, visto come un’ancora di salvezza, sia perché la difficoltà di accesso al fondo per le vittime dell’usura, reso poco efficiente da una eccessiva burocrazia e da tempi non proprio brevi di erogazione. Per quanto riguarda la piccola criminalità, invece, abbiamo cercato di aumentare i servizi sul territorio e soprattutto abbiamo fatto, in collaborazione con la Questura e con la Guardia di Finanza, i controlli integrati del territorio, che consistono in servizi di sicurezza in più, che vengono svolti su delle zone precedentemente concordate, in special modo sul territorio palermitano e che si avvalgono anche dell’ausilio della Polizia Municipale e delle società ex municipalizzate. Questa ovviamente non è la panacea a tutti i mali, ma è pur sempre un servizio in più per dare una risposta immediata laddove sussistono situazioni di emergenza”.
I mezzi finanziari di cui disponete sono sufficienti?
“Le risorse per espletare i nostri servizi ce le abbiamo, giuste, contate, centellinate, ma le abbiamo. Abbiamo fatto molte rinunce, come le spese di rappresentanza e di gestione del personale, ma abbiamo apportato i tagli necessari preservando prima di tutto il servizio al cittadino. Il problema maggiore, tuttavia, è quello della prospettiva, in quanto le risorse di cui disponiamo non ci consentono di programmare investimenti a discapito dell’ammodernamento di mezzi, strutture e tecnologie”.
I vostri uffici sono adeguatamente informatizzati?
“L’Arma dei Carabinieri da diverso tempo ha fatto dell’informatizzazione il suo cavallo di battaglia, anche se, ultimamente c’è poco spazio per i grandi investimenti. L’Aipa, autorità garante dell’informatica per la pubblica amministrazione ci ha dato anche vari riconoscimenti a livello nazionale per l’alto tasso di informatizzazione. Abbiamo limitato al minimo il cartaceo in quanto abbiamo dirottato tutta la corrispondenza d’ufficio esclusivamente su pec e siamo dotati di database specifiche di caratura mondiale, sia nostre che interforze”.
 
Quali sono le principali criticità e in quali zone del territorio sono più evidenti?
“Quello che oggi realmente preoccupa è il quadro economico. Riscontriamo infatti un aumento dei reati predatori come furti e rapine. Questo trend, in aumento in tutta Italia, non è dovuto all’avvento di nuovi criminali, bensì alla fame e ciò è testimoniato dalla bassa percentuale di furti di entità importante. Un’altra cosa che ci preoccupa molto è la ricaduta sull’ordine pubblico di quelle che sono tensioni di carattere occupazionale ed economico, che a Palermo hanno l’aggravante di un’amministrazione pubblica in seria difficoltà finanziaria e di un mondo di assistenzialismo economico che probabilmente negli anni ’70 è servito per allentare un po’ le tensioni sociali, ma che adesso rischia di esprimersi in tutta la sua virulenza”.
Cosa state facendo per contrastare il lavoro irregolare?
“Quello del lavoro irregolare è un problema molto complesso, aggravato anch’esso dal periodo di difficoltà economica che il Paese sta attraversando. Per fronteggiare questo fenomeno serve anzitutto buon senso. Attraverso i Carabinieri dell’ispettorato del Lavoro facciamo dei servizi per obiettivi specifici, quando si ha la percezione che in un’azienda o in un cantiere vi siano delle normative violate, oppure per campagne che comportano dei controlli a campione”.
 

 
Curriculum Teo Luzi
 
Nato a Cattolica (Rn) nel 1959, Teo Luzi ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. E’ stato comandante del nucleo operativo e di quello informativo della Compagnia di Roma e successivamente Comandante provinciale dei Carabinieri di Savona, Capo di Stato Maggiore e, fuori dai confini nazionali, responsabile del Nucleo organizzativo presso la Multinational Specialized Unit in Bosnia, Kosovo ed Erzegovina. Attualmente ricopre la carica di Comandante provinciale del Carabinieri di Palermo.

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