Stefano Mantegna, Amministratore delegato Maria Eleonora Hospital
PALERMO – Tra i più virtuosi a livello nazionale per la cardiochirurgia, secondo l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari. Al 4° posto in Italia e al 1° in Sicilia per il basso tasso di decessi dei pazienti a 30 giorni dagli interventi più frequenti, quelli di bypass aorto-coronarico. È il Maria Eleonora Hospital di Palermo, situato lungo la circonvallazione della città.
La clinica opera in buona compagnia: infatti, è proprietà del GVM Care & Research, una holding italiana, specializzata nel settore sanitario, che opera attraverso 30 tra poliambulatori e ospedali (di cui 3 all’estero), 3 strutture dedicate al benessere termale ed Eurosets, leader internazionale nella produzione di dispositivi medici per l’autotrasfusione, la cardiochirurgia e l’ortopedia.
La presenza in Sicilia non è una questione marginale: un ingrediente essenziale della filosofia del Gruppo Villa Maria è proprio la valorizzazione dell’isola e, soprattutto, dei suoi cervelli.
Ecco perché l’amministratore delegato del Maria Eleonora Hospital, Stefano Mantegna, ha accolto con entusiasmo la nostra intervista. “Il GVM – ci spiega – ha rafforzato la sua politica di investimenti espandendosi in Sicilia, oltre che puntando sulla struttura Maria Eleonora. A Palermo abbiamo acquisito un altro complesso sanitario, il Cosentino Hospital e, in più, stiamo creando nuove strutture poliambulatoriali, accanto a quella già funzionante ad Agrigento: una a Palermo e una a Misilmeri”.
“Questo perché, sin dal 1991, l’anno in cui il GVM decise di iniziare la sua avventura in Sicilia, ci siamo posti come scopo quello di diventare partner della Regione in quei progetti – particolarmente sentiti dall’attuale amministrazione – volti a limitare la mobilità verso i centri specialistici del Nord Italia. Teniamo molto a una forma di rispetto dell’utenza, che non deve subire il disagio di farsi curare lontano da casa. Senza contare che un paziente che va fuori è un costo aggiuntivo per la Regione”.
L’obiettivo non può essere centrato che scommettendo su innovazione e tecnologie d’avanguardia. Appena un anno fa il Maria Eleonora Hospital ha inaugurato la sua terza sala di chirurgia cardiovascolare, dotata di un’apparecchiatura informatica che consente di gestire operazioni perfino su malati ricoverati altrove.
“Abbiamo sostituito la nostra vecchia Tac con una di ultima generazione, con software prestigiosi che, ricostruendo in tre dimensioni anche l’apparato cardiovascolare, permettono di fare uno screening cardiologico a prescindere dalle coronarografie e di realizzare delle coronaroscopie virtuali. Così lo screening può essere effettuato anche nelle patologie oncologiche, purtroppo diffuse nella nostra regione”, aggiunge Mantegna.
Ma non è finita. L’attenzione dell’ospedale palermitano alle esigenze della sua area d’intervento continua con l’impegno nel trattamento del piede diabetico, che da noi è una delle principali cause di invalidità.
Che cosa riserva il futuro al Maria Eleonora Hospital? “Un grosso investimento su Palermo, perché una decina di anni fa l’allora Villa Maria Eleonora presentò al Comune di Palermo la richiesta di un Prusst (Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio, ndr) totalmente autofinanziato per la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera adiacente a quella esistente. Oggi questo provvedimento è stato licenziato dalla Commissione urbanistica e dal Consiglio comunale ed è prossimo alla firma tra la mia azienda e il Comune di Palermo”.
Un team affiatato e in continuo aggiornamento al servizio del malato
Qual è il profilo del dipendente tipo del Maria Eleonora Hospital? La parola d’ordine è updating. “Innanzitutto GVM è provider per i corsi ECM per i sanitari. Ma noi non ci limitiamo a una formazione squisitamente medico-infermieristica”, ci tiene a sottolineare l’amministratore Mantegna, che precisa: “Il nostro personale viene formato secondo la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro. Perché imparasse a prevenire gli incendi, lo abbiamo fatto seguire dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Inoltre, siamo molto attenti all’aggiornamento degli operatori sul tema scottante della disciplina che regola la tutela dei dati personali”. L’organico è momentaneamente al completo, nel pieno rispetto dei parametri fissati dalla normativa regionale. “Vogliamo tenere coloro che già lavorano con noi, che sono altamente qualificati soprattutto per quanto riguarda l’assistenza nella fase post-operatoria. Uno staff affiatato, infatti, garantisce al paziente un percorso di riabilitazione virtuoso”. Una vera sfida per chi, come il Maria Eleonora Hospital, si occupa anche del trattamento endovascolare delle patologie periferiche, che consente di evitare il bisturi a soggetti in buona parte anziani.