Assistenza sociale, in Sicilia tre imprese su quattro guidate da donne - QdS

Assistenza sociale, in Sicilia tre imprese su quattro guidate da donne

Assistenza sociale, in Sicilia tre imprese su quattro guidate da donne

giovedì 23 Gennaio 2020

Unioncamere: le aziende rosa si polarizzano prevalentemente nei settori che si occupano di istruzione e servizi alle famiglie. Nell’Isola sono femminili 165 delle 218 imprese operanti nei servizi di asilo nido, assistenza diurna per minori disabili e baby-sitting (75,69%)

PALERMO – In Sicilia quasi un’impresa su quattro è guidata da donne. Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e Infocamere, aggiornati al 30 settembre 2019, nell’Isola sono femminili 114.216 delle 467.447 attive nella nostra regione (pari al 24,43% del totale Sicilia). Si tratta di un’incidenza percentuale superiore rispetto a quella mediamente osservata a livello nazionale: infatti, sui 6,1 milioni di imprese operanti in Italia, 1,3 milioni sono condotte da donne (ovvero, il 21,97% del totale). Solo in Molise (27,69%), Basilicata (26,57%), Abruzzo (25,90%) e Umbria (24,84%) è possibile rilevare un’incidenza di imprese femminili superiore rispetto a quella osservata nella nostra regione.

Una batosta significativa per la nostra regione proviene, però, dal fronte occupazionale: infatti, in Sicilia si contano 206.055 addetti nelle imprese femminili, mediamente pari a 1,8 per impresa, contro i 3 milioni di addetti censiti a livello nazionale, corrispondenti in media a 2,3 addetti per impresa (ovvero il 25% in più rispetto al numero medio siciliano). In regioni come Lombardia (2,8 addetti per impresa condotta da donne), Emilia Romagna (2,8) e Veneto (2,7) si registra un numero medio di addetti per impresa femminile ben oltre superiore rispetto alla media nazionale, corrispondente al contempo a circa un addetto per impresa in più rispetto a quanto si verifica in Sicilia.

Nella scelta di aprire un’attività autonoma, sono molte le donne che preferiscono orientarsi verso i settori che offrono servizi alle famiglie, come quelli che si occupano di istruzione, o che operano nella sanità e nell’assistenza sociale. In Sicilia tre imprese su quattro operanti nei servizi di asilo nido, assistenza diurna per minori disabili e servizi di baby-sitting sono guidate da donne: nel dettaglio, sono 165 sulle 218 complessivamente operanti nell’ambito (pari al 75,69%).

In questo settore, la vocazione femminile è mediamente pari all’81,85% (3.413 imprese femminili sulle 4.170 complessivamente operanti nell’ambito). Addirittura in Friuli Venezia Giulia (93,06%) e Molise (92,31%) nove imprese su dieci operanti nel settore in questione sono femminili. Incidenze percentuali particolarmente elevate contraddistinguono anche Marche (89,55%), Sardegna (88,82%), Veneto (88,4%) e Abruzzo (88%). In Valle d’Aosta, invece, la componente femminile è grossomodo uguale a quella maschile (rispettivamente 57,14% e 42,86%).

Presenze femminili significative si osservano anche in altri settori: nel campo sanitario le 17mila imprese femminili oggi esistenti rappresentano quasi il 38% del totale (con un incremento di oltre 2.400 imprese rispetto a cinque anni fa), mentre le 9.600 imprese femminili operanti nell’istruzione rappresentano oltre il 30% del totale (con un aumento di circa 1.500 unità rispetto a settembre 2014).

“La predilezione femminile per questi settori – ha dichiarato Tiziana Pompei, vice segretario generale di Unioncamere – è confermata anche nel lavoro dipendente. Secondo le ultime previsioni Excelsior di Unioncamere e Anpal, relative alla domanda di lavoro delle imprese nel mese di gennaio, le donne continuano a essere maggiormente richieste soprattutto nei servizi alle persone (30% richieste di personale femminile). A seguire le imprese ricercano dipendenti donne soprattutto nei servizi di alloggio, ristorazione e turistici (28% richieste di personale femminile) e nel commercio (26%)”.

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