Telefonia, Agcom paladino dei consumatori - QdS

Telefonia, Agcom paladino dei consumatori

Telefonia, Agcom paladino dei consumatori

venerdì 24 Gennaio 2020

Stop alle ricariche con il “trucco” e agli oneri di prosecuzione del servizio con credito esaurito. Dopo la diffida, Vodafone, Tim e Wind hanno ripristinato le classiche ricariche a tagli netti

CATANIA – Una comune ricarica da cinque o da dieci euro, ma con nove euro di traffico telefonico e tre giga di dati in più da consumare entro il mese. Era questa la nuova formula adottata dai principali operatori telefonici che, senza tenere conto dell’opinione del consumatore, tratteneva un euro dai tagli di ricarica più bassi. Una pratica scorretta? Secondo l’Agcom sì, e allora via alla diffida: con una delibera pubblicata alla fine del mese di dicembre scorso, l’Autorità ha ammonito i tre operatori (Vodafone, Tim e Wind) dando 30 giorni di tempo per bloccare questa pratica.

Dopo la diffida, Vodafone ha prontamente ripristinato le tradizionali ricariche a tagli netti e ha eliminato quelle cosiddette “premium”, WIND ha introdotto le ricariche a taglio netto ma tenuto anche quelle premium mentre TIM non ha cambiato la propria posizione in quanto permetteva già da tempo entrambe le opzioni di ricarica.

Sottrarre un euro dalla ricarica, in questo modo, è illecito, affermava Agcom: “È l’ennesimo furbo espediente, come le tariffe a 28 giorni, per massimizzare i ricavi in modo indiretto e poco lineare. Per di più, stavolta a danno delle categorie più deboli, tuonava l’Autorità. Gli utenti che vanno avanti a piccole ricariche, invece che con grandi o con l’abbonamento, sono spesso infatti i giovani e gli utenti meno abbienti. Non solo una pratica scorretta ma anche poco trasparente. Nessuna accortezza da parte degli operatori nel comunicare agli utenti che quella ricarica era “speciale”, ossia con offerta inclusa (di bonus). A sostegno di questa tesi erano arrivate anche le numerose segnalazioni ricevute sia da parte di singoli utenti che tramite le associazioni di consumatori, che confermano l’assoluta inconsapevolezza degli utenti circa l’attivazione dell’offerta.

Ma la “guerra” tra Agcom e compagnie telefoniche non finisce qui. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti inflitto una salata sanzione da 696 mila euro ciascuno nei confronti di TIM, Vodafone e Wind Tre per un’altra pratica poco corretta: gli oneri di prosecuzione del servizio in caso credito esaurito.

Lo ha reso noto la stessa Agcom che ha giudicato, in contrasto con la normativa di settore, la modifica contrattuale operata dagli operatori riguardo all’esaurimento del credito. In altre parole spiega l’Autorità, se l’utente di un contratto prepagato esaurisce il proprio credito e non effettua una ricarica utile al rinnovo dell’offerta, gli operatori non bloccano più il traffico in uscita ma lo rendono disponibile pur in assenza di una volontà espressa dall’utente medesimo, addebitando un costo aggiuntivo ai clienti che, anche inconsapevolmente o involontariamente, fruiscono dei servizi voce, SMS e dati. Il costo del traffico erogato viene poi detratto dalla successiva ricarica.

Nello specifico, la condotta degli operatori è stata ritenuta non in grado “di configurarsi come semplice esercizio dello jus variandi per il quale, in applicazione dell’art. 70, comma 4 del Codice delle comunicazioni elettroniche, non è necessaria l’accettazione da parte degli utenti essendo sufficiente la garanzia di un diritto di recesso dal contratto senza costi”.
“In più la condotta menzionata – si legge nel comunicato – è risultata in contrasto con quanto previsto dalla delibera n. 326/10/CONS, che obbliga gli operatori a far cessare immediatamente la connessione dati nel caso in cui il credito disponibile sia completamente esaurito e a riattivarla soltanto dopo aver ricevuto un’espressa manifestazione di volontà da parte dei clienti”.

Entrambe le delibere sono state accolte con grande soddisfazione da parte delle varie associazioni in difesa dei consumatori, che adesso invitano gli utenti ad una maggiore attenzione, soprattutto nella pratica di acquisto delle ricariche.

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