Il Cga ha nominato il segretario generale della Presidenza della Regione per sbloccare i corsi. Ritardi dal governo regionale per varare la nuova graduatoria dopo le sentenze del Consiglio di Giustizia amministrativa che ha chiuso un susseguirsi di ricorsi durato anni
PALERMO – La storia infinita dell’avviso 8/2016 vede scriversi un nuovo capitolo. Un nuovo intervento del Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo gli ennesimi ritardi degli uffici regionali che non hanno emesso ancora la graduatoria definitiva, che dovrebbe finalmente dare il via, dopo anni, alle attività formative, le uniche all’orizzonte per il settore della formazione professionale “tradizionale”.
Il ricorso presentato dall’ente Eap Fedarcom ha reso evidente come l’amministrazione regionale non ha dato seguito alla sentenza già emessa dallo stesso ente in precedenza, in cui venivano indicati gli “errori” da correggere in riferimento ai criteri adottati per la compilazione della graduatoria già diverse volte rimaneggiata, in quanto non avrebbe rispettato i tempi indicati per la nuova pubblicazione.
Il Cga ha quindi accolto il ricorso e, per risolvere il problema in tempi celeri, è stato quindi nominato quale commissario ad acta il segretario generale della Regione Siciliana per velocizzare la procedura e poter finalmente rendere operativo l’avviso, in attesa ormai da ben 4 anni.
Un ulteriore passaggio che i lavoratori e gli enti della formazione professionale volevano sicuramente evitarsi, vista la condizione al momento drammatica, tra emergenza sanitaria, che ha rallentato ulteriormente i tempi già lenti dell’assessorato nell’emissione dei decreti di finanziamento per le attività relative all’avviso 2, rinnovo dell’albo, che ha visto un numero consistente di lavoratori rimanere fuori dall’elenco degli operatori, e un futuro incerto per il quale non è data alcuna programmazione né a breve né a lungo termine.
L’avviso 8 potrebbe essere una piccola boccata d’aria, con 136 milioni di euro da spendere, e una graduatoria, che, dopo la revisione imposta dal Cga, dovrebbe permettere a molti enti storici di rientrare, grazie ai criteri ‘A1’ e ‘A2’, relativi all’esperienza nel settore dell’ente di formazione e del personale coinvolto nel progetto, che in una prima fase erano stati trattati in maniera tale che anche enti senza alcuna esperienza potessero guadagnare punti sulla base di una “promessa” di assunzione di personale con una certa anzianità.
Nel primo grado di giudizio, il Tar Palermo, aveva già dichiarato che le modalità di attribuzione dei punteggi, così come definiti dall’amministrazione in asserita applicazione dell’Avviso 8, risultassero “viziate da profili di palese illogicità, in quanto finalizzate ad appiattire, oltre ogni ragionevole misura, la diversificata esperienza degli enti partecipanti, finendo con l’attribuire lo stesso punteggio sia ad enti con pochissima esperienza nel settore, sia ai cosiddetti enti storici”.
Un andirivieni di ricorsi e sentenze, durato anni, che ha portato la formazione professionale in Sicilia a fermarsi per oltre tre anni, fino all’avviso 2, presentato come la rinascita del settore, ma che ha mostrato subito evidenti problemi e lacune.
Altro elemento positivo della vicenda è che nel momento in cui tornano ad essere gravi i problemi sociali, l’immissione nella formazione di fondi e lavoratori non potrà che influire positivamente nella crisi economica in atto essendo la formazione essenziale a migliorare l’offerta nel mercato del lavoro, sia per le migliaia di lavoratori degli enti, sia per i molti giovani e meno giovani che, disoccupati, in questi anni hanno dovuto rivolgersi al privato, e quindi pagando anche profumatamente, per poter svolgere attività formative delle quali avrebbero potuto godere gratuitamente.