Restano adesso soltanto due deputati dei quattro iniziali. Alla base della rottura non solo la mancata presa di distanze di Samonà dalla "poesia nazista", non solo la proposta di Candiani di eliminare le preferenze, ma la "totale assenza di analisi, proposte e idee per affrontare i tanti problemi della Sicilia"
Una rottura che fa parecchio rumore quella della deputata regionale Marianna Caronia, consigliere comunale a Palermo, che ha abbandonato clamorosamente la Lega Nord.
È durato solo pochi mesi il rapporto con il partito di Matteo Salvini per la deputata ex Forza Italia ed ex Udc.
Il primo, forte, contrasto era avvenuto quando Caronia aveva contestato in modo aspro e deciso il neo assessore leghista Alberto Samonà per il suo esser stato massone e fascista ma soprattutto per una poesia che inneggiava al nazismo.
“Non ho letto – aveva affermato Caronia – né una smentita né una presa di distanze per quello scritto risalente a pochi anni fa, né una parola di scuse alle vittime dello sterminio nazista, di cui i ‘monaci dell’onore’ furono molto più che protagonisti”.
E poiché la “presa di distanze non è venuta dal diretto interessato”, la deputata si aspettava che venisse dalla Lega Nord “ai suoi massimi livelli che devono chiarire se quelle parole e i disvalori culturali che promuovono, ancor più gravi perché espressi da un rappresentante istituzionale della Regione, possano passare sotto silenzio”.
Ma i “massimi livelli” della Lega Nord si erano defilati, a cominciare da Matteo Salvini, in quei giorni in visita in Sicilia. Alle domande dirette dei giornalisti aveva risposto prima “non mi occupo di poesia” e poi “preferisco Leopardi”. Facendosi stroncare da una battuta del presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava, secondo il quale sarebbe stato bello avere il poeta di Recanati come assessore.
La Caronia, che approderà al gruppo Misto in Assemblea Regionale Siciliana, ha inoltre puntato il dito sulle dichiarazioni del segretario siciliano della Lega Nord, Stefano Candiani, il quale nei giorni scorsi ha proposto di abolire le preferenze per le elezioni regionali.
“Un’ipotesi – ha detto Caronia – che mi ha sempre visto e mi vede contraria, perché credo che i cittadini debbano poter liberamente eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni a tutti i livelli, compreso quello nazionale”.
“La dichiarazione di Candiani – ha aggiunto – non mi ha affatto stupita, perché è conferma ed espressione di una cultura e di una visione, non molto democratica della politica della Lega, rispetto alla quale ho già espresso più volte e in diverse occasioni anche pubblicamente fortissime perplessità. Ho preso atto del fatto che rispetto alle mie perplessità non è mai giunto l’annunciato chiarimento”.
“Mi sono resa conto – ha dichiarato Marianna Caronia – che questa visione e questa concezione verticistica è insanabilmente molto distante dai miei ideali politici e dalla mia storia politica e personale. Avevo scelto di aderire alla Lega perché convinta che il partito avesse scelto una linea davvero rispettosa dei territori, con una forte volontà di rappresentare le esigenze dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, coinvolgendo e valorizzando storie e culture politiche diverse”.
“Purtroppo – ha concluso – ho conosciuto, da militante e parlamentare, una realtà ben diversa, con la pressoché totale assenza di analisi, proposte e idee per affrontare i tanti problemi della Sicilia”.
L’addio al Carroccio di Marianna Caronia segue quello di Giovanni Bulla, tornato nell’Udc e quindi restano adesso soltanto due i leghisti a Sala d’Ercole, Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa.
E già si cominciano a susseguire voci sulla tenuta della poltrona di Samonà, visto che, con una Lega Nord dimezzata, altri gruppi politici potrebbero avanzare richieste al presidente della Regione Musumeci.
Ma su tutto questo potrebbe influire il ventilato accordo tra Diventerà Bellissima e il partito di Salvini, che potrebbe garantire al partito del Governatore una rappresentanza nazionale.
Candiani: “Caronia via? Ha cambiato 4 gruppi in 2 anni” |
“Una persona complicata che parla di ogni scelta politica in ragione del ‘mio elettorato’, dei ‘miei voti’, dei ‘miei amici che mi hanno sostenuto’, esasperando i termini di ogni questione come fatto platealmente al momento della nomina dell’assessore Samonà. È evidente che non è questione di ‘democrazia’, come le torna comodo ora dire. Erano mesi che ogni pretesto era buono per creare tensione. Comunque se cambiare quattro gruppi in due anni e mezzo è cosa per lei normale, posso solo augurarle buona fortuna. Però, non confonda le sue esigenze personali e quelle dei suoi amici con la democrazia”. Così il senatore Stefano Candiani, segretario della Lega in Sicilia, commenta le dichiarazioni della parlamentare regionale Marianna Caronia rilanciate nel comunicato con la quale quest’ultima ha annunciato di lasciare la Lega. |