Lo denuncia il Sunia, il sindaco unitario nazionale di inquilini e assegnatari: "Un terzo dei 70 mila alloggi di edilizia residenziale è occupato abusivamente e la morosità supera l'80%"
“In un contesto di crisi economica sempre più grave, il problema casa in Sicilia diventa ogni giorno di più un’emergenza. Le domande giacenti di case popolari sono 35 mila a fronte di un’offerta, negli ultimi due anni, di 600 alloggi; un terzo dei 70 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica è occupato abusivamente e la morosità supera l’80%”. Lo dice il Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) che ha tenuto questa mattina il primo congresso regionale in Sicilia.
“Più che un problema di mancanza di risorse – ha detto Giusy Milazzo, segretaria regionale del Sunia -, in considerazione anche del piano casa del governo nazionale c’è un problema di mancanza di politiche in sede regionale adeguate ad affrontare la situazione”.
Il Sunia chiede al governo regionale l’apertura di un confronto sull’emergenza casa, mettendo in primo luogo all’ordine del giorno la creazione di un osservatorio. “I problemi da affrontare soni tanti – ha proseguito Milazzo – C’è la questione del pieno utilizzo di 270 milioni di fondi ex Gescal per la riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico, che versa in uno stato di abbandono”.
Il sindacato stima peraltro che “c’è un’evasione collegata agli affitti in nero per circa 100 milioni di euro che se recuperati potrebbero essere utilizzati per nuove politiche abitative”. "A Palermo – ha detto – i palazzi a rischio sono 1.300, mentre a Catania l’amministrazione comunale ha stimato che dovranno essere messi in sicurezza 100 mila alloggi”.