Energia solare, Sicilia solo quinta in Italia, sprecato il surplus di radiazione - QdS

Energia solare, Sicilia solo quinta in Italia, sprecato il surplus di radiazione

Energia solare, Sicilia solo quinta in Italia, sprecato il surplus di radiazione

venerdì 18 Settembre 2020

Gse: al primo posto la Puglia con una produzione di 3.621 GWh, seguono tre regioni del Nord. In Lombardia oltre il doppio degli impianti presenti nell’Isola: 135 mila contro 56 mila

PALERMO – Una radiazione solare superiore del 30% rispetto alla media europea e una produzione che è soltanto al quinto posto nazionale tra le regioni. Si può riassumere in questi due passaggi il mancato sfruttamento della Sicilia nei confronti delle sue preziose e rinnovabili risorse naturali e il conseguente ritardo – conclamato dal report di luglio del Gestore dei Servizi Energetici – nei confronti del resto del Paese.

PRODUZIONE: SICILIA FUORI DAL PODIO
Nel corso del 2019 la produzione lorda da solare fotovoltaico è passata, in Italia, da 22.654 a 23.689 GWh, facendo registrare una crescita di circa un migliaio di GWh, grazie soprattutto al contributo di alcune regioni che hanno fatto segnare passi in avanti importanti, mantenendo una tendenza in crescita. In cima alla graduatoria nazionale per produzione, spicca la Puglia con 3.621 GWh, dato in positivo di circa 200 GWh, seguita da Lombardia (2.359) e dall’Emilia Romagna (2.312). Appena fuori dal podio, al quarto posto, si trova il Venero (1.999) e quindi, quasi appaiate, Sicilia (1.827) e Piemonte (1.808). Un gradino più in basso si trova il Lazio, a quota 1.692 GWh. Per l’Isola, che si colloca al quinto posto nazionale, è una sconfitta di lungo corso, considerando la potenzialità naturale non sfruttata.

IMPIANTI E POTENZA: ISOLA INDIETRO
La regione col maggior numero di impianti è la Lombardia (135.479, circa 10 mila in più rispetto al 2018), seguita dal Veneto (124.085) e quindi dall’Emilia Romagna (91.502). La Sicilia è solo sesta, con 56.193 impianti, circa 4 mila in più la differenza registrata tra 2019 e 2018. In termini di potenza installata vince la Puglia (2.652 MW), seguita da Lombardia e Veneto. La Sicilia è soltanto quinta (1.400).

GRANDE POTENZIALE E PESSIMO UTILIZZO
A tornare sul tema della grande opportunità energetica per l’Isola, è stato il deputato regionale Giuseppe Compagnone, presidente della Commissione parlamentare per i rapporti con la Comunità Europea, che ha voluto sottolineare un passaggio essenziale: “Con una radiazione solare del 30% in più rispetto al resto d’Europa, la Sicilia può e deve avere un ruolo determinante nella programmazione energetica messa appunto dalla Comunità Europea per gli anni 2021/27”. In questo senso ha rivolto un appello a tutti i parlamentari siciliani “affinché si facilitino gli investimenti siciliani in questo settore” e in tal senso, durante il workshop sulla transizione energetica che si è concluso da poco a Salina, ha aggiunto come sia necessario “aumentare la quota di energie rinnovabili in Sicilia”.

IL PROGETTO SALINA
Salina, ha aggiunto Compagnone, è “stata individuata come isola minore per la sperimentazione da parte della Comunità europea sulla transizione europea e rientra nel progetto realizzato da Enel e Dipartimento della Energia della Regione Siciliana per risparmiare energia, un progetto che non prevede il petrolio, ma il metano liquefatto, auto a gasolio liquefatto, auto e tir funzionanti con gas ricavato da materiale organico”.

“Si prosegue – ha voluto ricordare il deputato – su questo fronte anche all’ex petrolchimico di Gela che si sta riorganizzando in vario modo ‘come i pannelli fotovoltaici che vengono mimetizzati all’ambiente’. Il punto di partenza è che la “nostra regione ha una radiazione solare del 30% in più rispetto agli altri paesi dell’Ue, in più la comunità europea ci mette anche i soldi, questa è per noi un’ occasione straordinaria per poter guardare al futuro, che si riallaccia alla mia legge sulla riduzione del risparmio energetico nelle case”.

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