Lo smart working è stato usato più dalle figure manageriali e impiegatizie rispetto agli operai e più dai diplomati e laureati rispetto a chi ha una licenza media o inferiore. Nell’ambito delle imprese del settore privato vi è una correlazione positiva, economicamente e statisticamente rilevante, tra il ricorso allo smart working e la quota di lavoratori che lo utilizzano da un lato e la telelavorabilità delle attività, la frazione di occupazione femminile, la retribuzione media e l’adozione di tecnologie cloud dall’altro. Il ricorso allo smart working ha consentito di limitare l’impatto negativo su produzione, fatturato e occupazione delle imprese, ciò è avvenuto in maniera molto eterogenea, in quanto l’utilizzo del lavoro da remoto dipende da: tipo di attività svolta, caratteristiche delle imprese, quali dimensione, dotazioni tecnologiche e infrastrutturali, capitale fisico e umano, esperienza sullo smart working maturata. Le imprese che utilizzano il lavoro da remoto sono aumentate dal 28,7% del 2019 all’82,3% del 2020.
(ITALPRESS).