Un duro colpo al clan peloritano dei Barcellonesi, per la Ministro dell'Interno, l'arresto in Grecia del boss messinese, inserito dal 2016 nell'elenco dei mafiosi più pericolosi
“Complimenti al Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina che, dopo una intensa attività investigativa coordinata dalla locale Procura distrettuale Antimafia, ha assicurato alla giustizia, con la collaborazione del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, il latitante di mafia Mario Giulio Calderone, inserito dal 2016 nell’elenco dei latitanti pericolosi redatto dal ministero dell’Interno e ricercato da più di dieci anni”.
Lo ha dichiarato la ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a seguito dell’arresto dell’appartenente a un clan criminale collegato a Cosa Nostra palermitana e catanese, destinatario di un mandato di arresto europeo.
“La professionalità e la determinazione delle nostre Forze di polizia e la proficua attività di collaborazione internazionale – ha aggiunto Lamorgese – consentono di infliggere ripetuti duri colpi alla criminalità organizzata, ponendo fine alla latitanza all’estero di pericolosi appartenenti a cosche mafiose”.
Mario Giulio Calderone, 63 anni, ai vertici della famiglia mafiosa dei Barcellonesi, è stato arrestato ieri a Larissa dalla Polizia greca, su richiesta dei Carabinieri tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale, dopo che le indagini per la cattura erano state sviluppate dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina, su delega della Procura Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Maurizio de Lucia.
Al blitz ha contribuito anche l’intelligence che ha consentito di localizzare Calderone in un’abitazione di Pyrgos – Polydendri Agias, dove la compagna viveva da tempo sotto falso nome.
A carico del ricercato era stato emesso un mandato d’arresto europeo dalla Procura Generale di Messina dopo la condanna definitiva a sei anni e undici mesi inflitta a Calderone nel maxiprocesso ai clan messinesi “Mare Nostrum”.
Contro Calderone, tra l’altro, ci sono le dichiarazioni del pentito Giuseppe Gullotti.
L’arresto di Mario Giulio Calderone si inquadra nell’ambito della progressiva manovra di contrasto coordinata dalla Procura distrettuale di Messina nei confronti della famiglia mafiosa barcellonese, al centro di numerosi procedimenti penali (Mare Nostrum, Icaro, Eris, Vivaio, Pozzo, Gotha) che, con l’arresto e la condanna di capi storici e gregari, l’hanno decimato.
L’ultimo intervento repressivo, del febbraio del 2020, è stato l’operazione “Dinastia” del Ros e del Comando Provinciale Carabinieri di Messina.
Concluse le procedure di estradizione, a cura del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, Calderone sarà trasferito in Italia.