Ma è opportuno, sin d’ora, pensare già nella fase di produzione al loro riciclo, senza creare problemi ambientali.
La Comunità europea su questo punto è abbastanza chiara: i pannelli fotovoltaici dismessi debbono essere considerati come rifiuti elettronici, con l’obbligo dello smaltimento secondo quanto indicato nella normativa.
Anche se un pannello fotovoltaico contiene piccole quantità di tale materiale, bisogna tener conto che i pannelli già dismessi sono tanti e che sono in continuo aumento. Nel 2010 ne sono state stimate circa 5.000 tonnellate. Quanto al futuro, previsioni attendibili prevedono che circa 35.000 tonnellate di pannelli termineranno la loro vita nel 2020, creando un problema ambientale non trascurabile.
Al posto delle tradizionali celle a base di silicio, ci sono le celle Cigs formate da un materiale semiconduttore composito, costituito da due soluzioni solide di diselenurio di rame e indio e di diseleniuro di rame e gallio, che possono essere applicate su entrambe le facce di supporti rigidi e flessibili.
Le celle Cigs sono così chiuse a guisa di un sandwich da due fogli di film termoplastico e due lastre di vetro ultrasottile avente spessore di 2 mm.
Un altro aspetto interessante è la facilità con cui, a fine vita, il pannello si disassembla nei suoi costituenti.A tal punto che le ditte costruttrici hanno già realizzato i prototipi di macchine automatiche di disaccoppiamento per una rapida, facile e sicura riutilizzazione di tutti i materiali : dal vetro, alla cornice di alluminio, alle stesse celle. Il tutto evidentemente con un impatto ambientale nullo.