I reati a sfondo pornografico hanno subito un incremento del 77% a seguito della pandemia. Le principali vittime di revenge porn, estorsioni sessuali e adescamenti online sono i minori.
“Un dato che ci preoccupa è l‘abbassamento della fascia di età delle vittime: per l’adescamento on line abbiamo visto una progressione dell’adescamento nella fascia 0-9 anni: nel 2018 ci sono state 14 denunce per adescamento on line, nel 2019 26 casi, nel 2020 sono 41 casi. Una statistica raggelante”, fa sapere Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, in audizione in Commissione Istruzione e Cultura del Senato in merito alla indagine conoscitiva sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento.
“I nostri numeri sono la punta di un iceberg: non tutti i bambini e non tutti i genitori, denunciano. Possediamo solo una quota del fenomeno che la dice lunga sulla progressione del fenomeno. Un altro fenomeno che ci ha colpiti sono le estorsioni sessuali: nella fascia 0-13 anni abbiamo avuto 14 denunce per questo tipo di reato. Di queste, 4 denunce hanno riguardato 0-9 anni: una tendenza che si sta radicando negli anni – continua Ciardi -. C’è un approccio precoce alla pornografia, non siamo in grado di valutare i danni che sollecitazioni del genere possono provocare. E’ poi aumentata la vittimizzazione generale, con un più 77%.
L’anno della pandemia ha segnato uno spartiacque: tutti i reati cyber hanno avuto un aumento rilevantissimo. Sono aumentati anche tutti i reati di aggressione on line ai danni di minori. Abbiamo percentuali di aumento spaventose: basti vedere quanto è aumentato il contrasto alla pedopornografia, abbiamo trattato il 132% di più di reati nell’ultimo anno, e sono aumentate del 90% le persone indagate.
Temiamo che quando l’emergenza passerà non si tornerà indietro, il tema resta nella sua problematicità. Per l’adescamento purtroppo la fascia di età si sta abbassando: la più a rischio è quella della prima adolescenza fino ai 15 anni, per il revenge porn abbiamo visto giovani donne finire in questo inferno in pochi giorni. In questo caso l’età si sposta un po’ più avanti, dai 15 ai 18 anni. In questo campo crediamo che al tassello della repressione vada accompagnarsi quello della educazione: i ragazzi devono imparare a stare in rete, non siamo ancora preparati a gestire un mondo così veloce. E’ importante la consapevolezza. Per questo andiamo quotidianamente nelle scuole in tutta Italia, tutti i giorni per dare elementi per navigare in sicurezza”, conclude Nunzia Ciardi.