Ieri conferenza stampa a Montecitorio. Oggi il premier consulterà i partiti su Recovery e Dl Imprese. Prestigiacomo: "Il destino del Mezzogiorno è legato alla realizzazione di questa infrastruttura"
ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Draghi avvierà oggi un giro di consultazioni con i partiti, per discutere del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del decreto imprese.
Il calendario, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, dovrebbe svilupparsi tra oggi e lunedì e comprendere anche le forze all’opposizione.
Intanto, ieri a Montecitorio si è svolta la conferenza stampa sul Ponte sullo Stretto di Messina organizzata da Forza Italia nel corso della quale i parlamentari azzurri, rivolgendosi al presidente del Consiglio, Mario Draghi, che si faccia chiarezza una volta per tutte. “Chiediamo al governo Draghi di dire con chiarezza cosa intenda fare sul Ponte di Messina. Non è più possibile non dare una risposta”, ha detto Stefania Prestigiacomo. “Il Ponte sullo Stretto non è un sogno nel cassetto per 5 milioni di siciliani, ma rappresenta un’infrastruttura cantierabile sulla quale un panel di 80 esperti internazionali in costruzioni si è pronunciato difendendolo e considerandolo un progetto avanguardistico”, ha sottolineato Prestigiacomo.
“Dopo un buco nero di 10 anni, finalmente si è tornato a parlare di necessità di collegamento stabile tra Sicilia e Calabria perché si è compreso che il destino del Paese e il destino del Mezzogiorno è legato alla realizzazione di questa infrastruttura”, ha proseguito.
“Il Ponte sullo Stretto rappresenta anche una questione di diritto alla mobilità: per percorrere 800 km da Milano a Salerno ci vogliono 5-6 ore, per percorrere gli stessi 800 km da Siracusa a Roma occorrono invece 12 ore. Questo significa che ci sono due Italia e ci sono diritti negati per una parte consistente della popolazione”, ha detto ancora Prestigiacomo.
“Si parla di rilanciare il Mezzogiorno attraverso il turismo, la cultura e la valorizzazione del suo straordinario patrimonio naturalistico e monumentale, ma il sistema dei trasporti è fondamentale perché questo accada e quindi non è pensabile ipotizzare ancora un collegamento tra la Sicilia e la Calabria novecentesco attraverso il ‘ferry boat’, questo è inaccettabile”, ha aggiunto.
La deputata Matilde Siracusano ha sottolineato come l’alta velocità senza il Ponte sullo Stretto non sia applicabile: “È una presa in giro parlare di alta velocità senza il collegamento tra Calabria e Sicilia con un ponte”. “La realizzazione del Ponte sullo Stretto, il cui progetto è immediatamente cantierabile, garantirebbe una serie innumerevole di benefici per il nostro territorio in termini di attrattività turistica, di creazione di decine di migliaia di posti di lavoro. Rappresenta uno strumento che davvero rilancerebbe la nostra economia”, ha aggiunto la deputata siciliana.
Nel corso della conferenza stampa il presidente dei deputati di Forza Italia, Roberto Occhiuto ha ricordato come il partito guidato da Silvio Berluscono sostenga da mesi la necessità di inserire nel Pnrr il Ponte sullo stretto di Messina: “È un’opera strategica per il Paese – ha detto – viziata però da pregiudizi che in questi anni ne hanno impedito la realizzazione. In questi mesi abbiamo investito il Parlamento più volte della questione, non solo con una mozione che impegna il governo a considerare l’opera come fondamentale pertanto da realizzare, ma anche con diverse iniziative di sindacato ispettivo”.
“Su quest’opera – ha aggiunto – non devono esserci dubbi. Non condividiamo le obiezioni in ordine al fatto che quest’opera non sia realizzabile nei tempi previsti dall’Ue per le infrastrutture contenute nel Recovery Plan. Stiamo parlando di un’opera con un progetto già validato e cantierabile. Riteniamo che a questo appuntamento con la storia il Paese non debba mancare”.
“È impensabile che in agenda non ci sia il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina”, ha detto il vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, presente alla conferenza stampa alla Camera, ricordando che “ogni anno l’insularità costa ai siciliani 6,5 miliardi di euro, sostanzialmente il costo per la realizzazione del Ponte che rappresenta un’infrastruttura che rimette in collegamento la Sicilia con l’Europa, ma proietta la stessa Europa verso il bacino del Mediterraneo e verso l’Africa”.