L'unità di crisi del Ministero degli esteri ha scritto al sindaco del Comune siciliano di persuadere gli armatori ad abbandonare la zona "ad alto rischio". Il precedente dei marinai fatti prigionieri
La Farnesina ha scritto al sindaco di Mazara del Vallo per invitare due pescherecci, che da diversi giorni si trovano poche miglia al largo delle coste della Cirenaica, in Libia, a lasciare immediatamente la zona “ad alto rischio”.
Il 20 dicembre scorso erano tornati nel Porto di Mazara del Vallo i due pescherecci Antartide e Medinea con a bordo i 18 marittimi rimasti in Libia per 108 giorni.
Secondo quanto si apprende, l’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha chiesto al sindaco Salvatore Quinci di persuadere i comandanti delle due imbarcazioni e i loro armatori ad abbandonare l’area per l’incolumità degli stessi marittimi.
I due pescherecci, che si chiamano Giuseppe Schiavone e Nuovo Cosimo, a quanto si è appreso avrebbero previsto di rimanere nella zona fino a tre settimane, ma si troverebbero in un’area altamente pericolosa e “suscettibile di comportare conseguenze gravi non solo per le imbarcazioni ma anche per gli equipaggi”.
Si tratta di un’area – è stato ricordato nella missiva – segnalata dal Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti (Cocist) come “zona ad alto rischio” per tutte le navi battenti bandiera italiana, senza distinzioni di tipologia.
Una zona in cui le autorità libiche potrebbero esercitare azioni di polizia suscettibili di condurre al sequestro delle imbarcazioni e del pescato, con la possibilità che gli stessi equipaggi possano essere detenuti per durate non prevedibili.