Ospite di QdS Pausa Caffè è l'avvocato Alessandro Dagnino, docente di diritto tributario Università LUMSA, Managing Partner LEXIA Avvocati, che parla del sistema fiscale in Italia
Ospite di QdS Pausa Caffè è l’avvocato Alessandro Dagnino, docente di diritto tributario Università LUMSA, Managing Partner LEXIA Avvocati, che parla del sistema fiscale in Italia e su quello che attende tutti noi dopo la fine del blocco delle cartelle esattoriali.
Il professore parla di tutti i pro e i contro di questo stop, non disdegnando di certo la possibilità di un condono.
“Servono delle politiche utili per superare le crisi economiche, soprattutto questa, e potrebbe essere necessario fare qualcosa di più. Ci saranno e ci vorranno misure particolarmente forti – dice Dagnino -. La sospensione dell’attività esattoriale è una di queste ma attenzione: questo non vuol dire condonare o rinunciare al gettito fiscale, vuol dire rinviare in avanti nel tempo. E’ una misura tampone e non va bene per sempre”.
Come evitare dunque l’effetto valanga che si andrebbe a creare quando finirà la sospensione? “Posticipare significa non decidere, le ipotesi sul tavolo sono diverse, e tra queste c’è quella di riaprire la stagione dei condoni – dice Dagnino -. E’ quello che molti sperano, inutile negarlo. Io sono convinto che se un condono deve essere introdotto, sia proprio in un momento come questo, perchè non è una scelta per i furbetti ma perchè molti contribuenti sono stati in estrema difficoltà e dunque è un aiuto vero”.
Dagnino spiega: “Il condono è anche interesse dello Stato perchè consente di generare delle entrate straordinarie, ed è una cosa che si fa non solo in Italia, come molti pensano. Fa risparmiare i contribuenti, anche da un punto di vista psicologico, e non determina una riduzione del gettito, tutt’altro. Il condono è per molti “politically incorrect”, ma questo è un pensiero che deve essere superato”
Sulla nuova riforma fiscale: “Sono abbastanza scettico perchè sarebbe l’atto più politico che possa adottare un Governo – dice Dagnino -. Fare delle scelte strutturali in ambiti fiscale significa collocarsi in una posizione ben chiara, ed ora l’attuale esecutivo è fatto da forze sia di Sinistra sia di Destra. Anche se il garante è Draghi, l’interesse suo è quello di non perdere pezzi. Mettere d’accordo tutti, in questo ambito, mi sembra un’opera estremamente difficoltosa”.
L’avvocato Dagnino, si occupa poi anche di giustizia tributaria. “Attualmente – spiega – il dibattito verte sulla presenza nelle commissioni tributarie di una componente laica, quindi di giudici non togati. Questo carattere misto, a mio avviso – prosegue -, non deve essere abbandonato perchè le commissioni tributarie, anche per quanto attiene alle componenti laiche, hanno raggiunto un elevato grado di professionalizzazione. Questo patrimonio, pertanto, non va disperso ma va potenziato”.