Con il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 è stata introdotta una classificazione climatica dei comuni italiani. Termosifoni accesi dal 1° dicembre al 31 marzo, ma molti superano i limiti imposti
PALERMO – Pochi lo sanno, ma esistono delle regole anche nell’uso dei riscaldamenti. Con il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 è stata introdotta una classificazione climatica dei comuni italiani, che limita l’accensione del riscaldamento a un preciso periodo dell’anno e a un numero massimo di ore al giorno. Questi due termini – periodo e ore – non sono uguali per tutti, ma dipendono dalla zona climatica in cui si vive.
La maggior parte delle città della Sicilia – come ad esempio, il capoluogo – fanno parte della zona climatica B, ossia sono tra le più calde. Eppure i palermitani sono tra i cittadini più indisciplinati. Per accendere il riscaldamento dovrebbero aspettare il 1° dicembre, e ricordarsi di spegnerlo entro il 31 marzo. Al contrario, il 42% va ben oltre questi limiti. Freddolosi o spreconi? “Fuorilegge” sicuramente. è quanto emerge da un’inchiesta, curata dall’associazione Altroconsumo, che mostra come sul riscaldamento non si badi a spese, e alla legge.
Inoltre, ci sono delle regole precise anche sui valori massimi della temperatura ambiente. In casa, quando è acceso il riscaldamento non vanno superati i 20°C , con la tolleranza di due gradi, in eccesso o in difetto. Se sul rispetto delle limitazioni di tempo nell’accensione del riscaldamento gli italiani non sono dei fuoriclasse, (infatti gli sforamenti sono numerosi), sulla temperatura se la cavano egregiamente: di giorno hanno in casa una temperatura media di 20°C. Alcuni non accendono il riscaldamento di giorno, evidentemente perché sono fuori casa. Rimane spento nella notte più spesso nella zona B (62%), non tanto perché gli abitanti siano più ligi, ma proprio perché si tratta della seconda zona più calda.
Soffermiamoci sulla zona B, dove ricadono Palermo, Siracusa e Trapani. E’ consentito tenere acceso il riscaldamento otto ore al giorno, dal 1° dicembre al 31 marzo. Ma viene utilizzato oltre i limiti: per più giorni il 42%, per più ore al giorno il 3%; non lo accende di giorno il 22% e di notte il 62%. Nella zona C, di cui invece fa parte Ragusa, è consentito tenere acceso il riscaldamento a partire dal 15 novembre fino al 31 marzo, e per dieci ore al giorno. Ma anche qui abbiamo degli sforamenti: il 31% lo utilizza per più giorni, e il 5% per più ore al giorno. E’ leggermente più alta la soglia di chi lo accende di giorno, il 23% rispetto al 22% della zona B, e più bassa quella di chi lo accende di notte: il 57%.
L’associazione di consumatori ha anche messo a disposizione sul proprio sito internet un servizio per calcolare i costi dell’impianto di riscaldamento di casa propria. Basta inserire il comune di residenza, da cui poi viene calcolata la zona climatica in cui si vive, e le caratteristiche della propria abitazione. Se devi costruire o ristrutturare la tua casa, avrai modo di confrontare cinque tipi di impianti diversi e calcolarne il costo annuale, oltre a tutti i dettagli: costi fissi e anche quelli per la manutenzione. Di conseguenza potrai scegliere il sistema di riscaldamento più conveniente per te e la tua famiglia.