Home » Cronaca » Ad Aci Trezza in piazza per Vanessa, “Basta donne uccise” (foto e video)

Ad Aci Trezza in piazza per Vanessa, “Basta donne uccise” (foto e video)

Ad Aci Trezza in piazza per Vanessa, “Basta donne uccise” (foto e video)

Un modo non solo di ricordare Vanessa e il suo sacrificio, ma per porre l’attenzione su una tragedia, certo, non solo siciliana, ma che vede l’Isola tra le regioni dove avvengono più femminicidi

Basta ai femminicidi, basta alle donne, giovani e non, morte per mano di uomini, assassini, che dicevano di amarle e che invece hanno posto fine a vite, sogni, futuro.

L’ultimo dramma, in ordine temporale, è avvenuto sul lungomare di Aci Trezza. Una 26enne, Vanessa Zappalà, è stata uccisa dal suo ex, Tony Sciuto (poi suicidatosi), con diversi colpi di arma da fuoco mentre passeggiava in compagnia di amici.

Ed è per questo che oggi, proprio su quel lungomare, alla panchina rossa, in molti sono scesi in piazza per dire basta ai femminicidi, basta alla violenza, in una manifestazione organizzata da “Non una di meno”.

Un modo non solo di ricordare Vanessa e il suo sacrificio, ma per porre l’attenzione su una tragedia, certo, non solo siciliana, ma che vede purtroppo l’Isola tra le regioni dove avvengono più omicidi di questo tipo in Italia. Tra i molti che c’erano in piazza ad Aci Trezza, però, non c’erano le istituzioni: nessuno si è fatto vedere, dal sindaco in giù.

C’era invece il Quotidiano di Sicilia, con la vicedirettrice Raffaella Tregua che ha annunciato le iniziative del giornale e del sito internet qds.it a settembre, con degli speciali e con degli approfondimenti proprio sul tema del femminicidio. (Vedi l’intervista nel video sotto).

“Continuiamo ad essere vittime di uomini violenti, di istituzioni che non assolvono alle loro prerogative né garantiscono incolumità, nonostante le denunce, nonostante tutti proclami incensati da buoni propositi che si fermano alla mera enunciazione – dicono gli organizzatori -. Le donne vittime di violenza sono abbandonate se non addirittura vessate dalle istituzioni, costrette a subire non solo la violenza dei loro aguzzini ma anche quella degli attori istituzionali inefficienti e impreparati Scendiamo in piazza perché non accettiamo più di subire in silenzio: un’altra sorella è morta e siamo tutte coinvolte”. A parlare, tra le altre, Lara Torrisi, Dafne Anastasi, Ludovica Intelisano, Giorgia Listi, Soar

NUMERI AGGHIACCIANTI

Da inizio anno sono 41 i casi di femminicidio in Italia, di cui 3 solo in Sicilia (La lista completa).

Nel 2020 erano state 71. L’isola ha riportato il tasso più alto d’Italia, seguito dalla Calabria (con valori 2 su 3) dalle Marche, dal Trentino Alto Adige e da Trento (tutti 1 su 2). Numeri che vanno anche al di sopra della media nazionale.

In Sicilia nel 2020 si sono registrati 0,36 femminicidi per 100mila donne, contro lo 0,22 della media nazionale. Seguono l’ Abruzzo (0,45), l’Emilia Romagna (0,39), la Liguria (0,38) e la Sardegna (0,36).

In Italia secondo l’Istat i casi di femminicidio nel primo semestre del 2020 sono arrivati a corrispondere al 45% del totale degli omicidi compiuti, toccando il 50% durante i mesi di lockdown, quindi alzando di 15 unità la percentuale dell’anno precedente (che era del 35%)..

TRE DONNE UCCISE IN 24 ORE

Nel periodo dal primo gennaio al 15 agosto 2021 sono stati registrati 170 omicidi, con 69 vittime donne di cui 60 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 43 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Sono i dati ufficiale del report settimanale elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

A questo prospetto vanno aggiunte le tre donne uccise nelle ultime 24 ore, la madre e la figlia nel milanese ieri e la ragazza morta oggi ad Acitrezza. Per un totale di almeno 63 donne uccise in ambito familiare o affettivo.

Analizzando gli omicidi del periodo fino al 15 agosto, rispetto a quello analogo dello scorso anno, il Servizio Analisi Criminale ha sottolineato un leggero decremento (-7%) nell’andamento generale degli eventi (da 182 a 170) nonché una diminuzione delle vittime di genere femminile che passano da 79 a 69 (-13%). I delitti commessi in ambito familiare o affettivo mostrano una lieve diminuzione, passando da 96 a 93 (-3%), le vittime di genere femminile passano da 69 nel periodo primo gennaio al 15 agosto 2020 a 60 nell’analogo periodo dell’anno in corso (-13%).

Nell’arco temporale dell’anno in corso, anche le donne vittime del partner o ex, fanno registrare un decremento rispetto all’analogo periodo dell’anno 2020, passando da 46 a 43 (-7%). Nel periodo dal 9 al 15 agosto 2021, infine, risultano essere stati commessi 6 omicidi, di cui 3 avvenuti in ambito familiare/affettivo tutti con vittime di sesso femminile, commessi da partner o ex.

Oltre ai delitti rimane il problema della violenza di genere, che spesso non viene denunciata. Per questo il ministero dell’Interno utilizza i cosiddetti “reati spia”, quei delitti che sono indicatori di violenza di genere, espressione dunque di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, diretta contro una donna in quanto tale. Nel primo semestre del 2021 sono stati 19.128, con l’incidenza delle vittime donne che rimane invariata, attestandosi al 79%.