Tutti d'accordo anche sull'obbligo vaccinale ("ma la politica non trova una sintesi") e sul fatto che il costo dei tamponi non dovrà ricadere su imprese o lavoratori. La palla alla cabina di regia
“Noi da sempre siamo stati per l’obbligo vaccinale ma non possiamo non renderci conto che al momento la politica non sembra trovare una sintesi e quindi abbiamo necessità di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro”.
Alla posizione del leader di Confindustria Carlo Bonomi (nella foto), espressa al termine dell’incontro di ieri sera con i Sindacati a Roma, corrisponde quella del segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra: “Abbiamo registrato una comune convergenza sulla richiesta al Governo e al Parlamento di assumersi la responsabilità nell’adottare un provvedimento legislativo che sancisca l’obbligo alla vaccinazione per tutti i cittadini. Il vaccino è l’unica arma che può aiutarci a sconfiggere il Covid”.
Anche per questo, prima dell’incontro con Confindustria, il leader della Cgil Maurizio Landini ha visto a Palazzo Chigi il premier Mario Draghi per discutere di una legge ad hoc con il fine di introdurre la vaccinazione obbligatoria.
In attesa di ciò, però, poiché all’interno del Governo la Lega di Salvini, assecondando le spinte populiste della destra anche estrema, continua a remare contro la vaccinazione obbligatoria, Sindacati e Confindustria hanno trovato l’accordo sul Green pass sul posto di lavoro – anche nel privato -, puntando sui tamponi gratis, in vista della cabina di regia del governo.
Dopo i mesi difficili, tra critiche e accuse, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e il leader di Confindustria Carlo Bonomi hanno compiuto, al termine di un incontro a Roma, un sostanziale passo avanti.
Tema centrale il green pass – che il Governo intende estendere rispetto all’uso attuale – ma soprattutto i tamponi che sia le imprese che i sindacati non intendono far pagare né alle aziende né ai lavoratori.
E in attesa della decisione dell’esecutivo nella prossima cabina di regia, le forze sociali hanno chiesto, insieme, una parola chiara su chi dovrà sopportare i costi dell’operazione.
“Sappiamo che giovedì prossimo – ha detto Bonomi -c’è una cabina di regia e laddove si dovesse decidere, come noi auspichiamo, l’obbligo del Green pass all’interno dei luoghi di lavoro e le parti sociali trovassero un accordo su questo, io credo che ci possa essere da parte del Governo un riconoscimento di questo passaggio, di questo possibile accordo tra noi e sindacati facendo un’operazione di utilità sociale e quindi facendosi carico del costo dei tamponi, che certamente non possono essere a carico delle imprese”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, ma su sponde opposte i sindacati: “Quando si parla di sicurezza i costi non possono essere assoluta sulle spalle dei lavoratori”, ha spiegato il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sintetizzando la posizione unitaria assunta con Cgil e Cisl.
“Ho sentito affermare – ha chiarito inoltre Bonomi – che si vorrebbero utilizzare i tamponi per arrivare a licenziare: tutte falsità che non son neanche come commentare. E’ ovvio che, come per tutti i provvedimenti, ci dev’essere un percorso di accompagnamento e poi un percorso sanzionatorio ma questo sarà opera del Governo che farà delle scelte sentite le parti sociali”.