Messina, dal Comune rassicurazioni sull’utilizzo dei fondi Pac - QdS

Messina, dal Comune rassicurazioni sull’utilizzo dei fondi Pac

Messina, dal Comune rassicurazioni sull’utilizzo dei fondi Pac

giovedì 16 Settembre 2021

Dopo gli appelli da parte dei sindacati l’assessore comunale Alessandra Calafiore, ha spiegato l’attività svolta finora dall’Amministrazione e i prossimi obiettivi già nel mirino

MESSINA – Non ancora utilizzati i fondi Pac (Piani azione e coesione) destinati ad anziani e infanzia, disponibili dal 2017. Per questo il sindacato dei pensionati della Cgil ha lanciato un allarme: “L’Autorità di gestione del ministero dell’Interno – ha sottolineato il segretario Spi Cgil Gaetano Santagati – ha dato un termine per la presentazione delle istanze di riprogrammazione. Gli uffici comunali come stanno procedendo? Il Comune non può permettersi di perdere finanziamenti in settori così importanti”.

“Su questo tema – ha aggiunto il segretario generale della Cgil Messina, Giovanni Mastroeni – che interessa una parte debole della popolazione, la Cgil svilupperà un’iniziativa di pressione affinché le risorse vengano per intero utilizzate dando agli anziani i servizi e i supporti necessari”.

Il Distretto D26, Comune capofila Messina, è beneficiario di due piani di intervento a valere sul secondo atto di Riparto finanziario del Programma, approvati, rispettivamente, con decreto del 17 aprile 2017 (anziani) per l’importo di euro 5.441.346,66, e del 12 luglio 2017 (infanzia) per euro 4.152.266,80. E Alessandra Calafiore, assessore comunale alle Politiche sociali, intervistata dal QdS rassicura: “Siamo quasi in dirittura d’arrivo, non sarà perso un euro”.

Intanto il termine ultimo di presentazione della rimodulazione dei progetti, fissato inizialmente per il 15 settembre, è stato prorogato al 15 ottobre, quindi sarà possibile completare tutto con una certa tranquillità.

“Trattandosi di somme disponibili dal 2017 – ha evidenziato Santagati – ci preoccupa il fatto che a oggi non siano state utilizzate e sarebbe opportuno sapere il motivo. Abbiamo tutto l’interesse a ricevere subito queste risorse”.

“Una cosa che si deve comprendere però – sottolinea Calafiore – è che queste procedure richiedevano un impianto a monte, un lavoro preliminare con la creazione del Pua, Punto unico d’accesso, con la formazione del personale, attività che non erano mai state poste in essere prima e che noi invece abbiamo messo in piedi. Tra l’altro, i Pac prevedono attività che coinvolgono anche l’Asp, quindi ci siamo dovuti raccordare per l’Adi (Assistenza domiciliare integrata) e non Adi, con l’Azienda sanitaria. Abbiamo proceduto con l’Asp a verificare quelle che potevano essere le esigenze dei loro utenti, abbiamo avuto diverse riunioni di raccordo, abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare”.

“È chiaro – ha aggiunto – che il Covid ha modificato alcune impostazioni, perché anche nella rimodulazione della spesa hanno inciso i costi di alcuni dispositivi legati all’emergenza sanitaria in corso. Si cercherà, in base alle linee guida adottate, di dare un servizio quanto più possibile a casa nel senso di garantire un’assistenza domiciliare molto forte per fare fronte alle necessità degli utenti. Lo spirito sarà quello di un’assistenza domiciliare rafforzata, con personale pronto a fare fronte alle richieste. Purtroppo la gestione dei finanziamenti dei Pac è abbastanza complessa, si tengono conto di diversi aspetti e la collaborazione con l’Asp anche nella progettazione è fondamentale”.

Tra le domande poste da Santagati vi è anche quella legata all’esistenza o meno di un monitoraggio dei servizi erogati. “Il monitoraggio – risponde l’assessore Calafiore – viene fatto costantemente, ma con il Covid è cambiata tutta l’ottica dei bisogni. Durante l’emergenza con la nostra azienda speciale, (Messina social city), non abbiamo mai interrotto l’assistenza domiciliare, anzi l’abbiamo potenziata aggiungendo il supporto psicologico. A differenza di altre Città metropolitane noi abbiamo proseguito con tutte le cautele e precauzioni del caso. L’obiettivo che ci poniamo con questa rimodulazione è rafforzare il servizio, sfruttare al massimo le risorse che ci vengono date e garantire maggiore assistenza e permanenza a casa. Dei circa cinque milioni dei Pac anziani solo una piccola parte è stata utilizzata per la piattaforma, per il resto rimane finalizzata ai servizi. Dai fondi per l’infanzia abbiamo già attinto per la ristrutturazione dell’asilo San Licandro e per alcuni interventi all’asilo di Camaro”.

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