Amat Palermo, senza soluzioni, sindacati pronti allo sciopero - QdS

Amat Palermo, senza soluzioni, sindacati pronti allo sciopero

Amat Palermo, senza soluzioni, sindacati pronti allo sciopero

mercoledì 10 Novembre 2021

In una nota congiunta i rappresentanti delle parti sociali minacciano lo stato di agitazione. "Siamo stanchi delle troppe incertezze sul futuro dei dipendenti"

PALERMO – Se “non giungeranno novità rilevanti” sui problemi “che mettono a rischio il futuro” dell’Amat, i lavoratori dell’azienda di trasporto pubblico del capoluogo entreranno in sciopero. Ad annunciarlo sono, in una nota congiunta, i rappresentanti di praticamente tutte le sigle sindacali, che il 2 novembre avevano già proclamato lo stato di agitazione: Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti). Ultima speranza il tavolo prefettizio del 16 novembre, altrimenti scatterà la serrata perché “siamo stanchi – dichiarano i sindacalisti – delle troppe incertezze sul futuro dei dipendenti e su uno dei servizi più importanti ed essenziali per i cittadini palermitani.

Dall’ultima riunione dello scorso 2 novembre non è emersa alcuna novità sul tavolo che il Comune di Palermo aveva annunciato con sindacati e azienda per discutere della rinegoziazione del contratto di servizio, delle criticità finanziarie ed economiche, organiche, organizzative e gestionali e dell’assoluta inadeguatezza e insicurezza del servizio reso alla cittadinanza”. Ma quali sono le criticità che agitano il sonno delle parti sociali? “Dall’ultimo incontro avvenuto ad ottobre – spiegano -, nulla è mutato se non la bieca intransigenza di un’Amministrazione comunale che guarda solo i ‘propri’ tornaconti, distaccata da un’azienda di proprietà che gestisce il trasporto cittadino bus-tram, zone blu e sosta tariffata, servizio rimozione, segnaletica stradale, car e bike sharing con non più di 1.150 dipendenti”.

I sindacati parlano di “Giunta comunale che lancia proclami futuristici ma totalmente slegata dalla realtà, dalla quotidianità di un servizio Tpl totalmente insufficiente e inadeguato, che lascia le periferie cittadine emarginate e isolate dal contesto metropolitano. I previsti introiti di circa 30 milioni di euro della Ztl, che avrebbero dovuto finanziare anche il tram, soprattutto nella fase iniziale per gli ingenti costi contrattuali di oltre 6 milioni annui, si sono rivelati poca cosa a causa di chiusure, limitazioni e vigilanza inappropriata della stessa Ztl, con incassi assestati a non più di 2-3 milioni annui.

Alla luce di questi fatti, per noi assolutamente incontrovertibili, dopo un anno pandemico come il 2020, mentre in tutta Italia e in tutte le Prefetture, grazie ai vari Dpcm e alle ingenti somme messe a disposizione dal governo nazionale si incentiva il Tpl, l’Amministrazione di Palermo fa il colpo di genio: taglia già per il 2021 un ulteriore 10% delle risorse per Amat, quindi con riduzione dei servizi. Lasciamo ai posteri – insistono i sindacalisti – la chiusura dei successivi bilanci, dai quali nel 2022 mancheranno, per forza, anche parte delle contribuzioni regionali. Ci interroghiamo inoltre su come si potranno garantire le attuali fasce occupazionali con un fatturato così ridimensionato e con quali altre logiche si potrà portare a termine quel famoso concorso in itinere per i nuovi 100 autisti.

Sicuramente pochi di coloro che assumono queste scelte frequentano le fermate Amat, altrimenti, forse, ci si sarebbe resi conto della sempre maggiore carenza di autisti, ma anche di meccanici, che permette di mettere su strada non più di 120-140 mezzi al giorno e solo nelle ore mattutine e nei giorni feriali”. E se l’Amat attraversa un mare in tempesta, le cose non sembrerebbero andar meglio all’Amg Energia, la partecipata che gestisce l’illuminazione pubblica e la distribuzione del metano e il cui contratto di servizio scadrà tra meno di un mese, il 3 dicembre.

Il 5 novembre il presidente Mario Butera si è presentato in Terza Commissione per esprimere “tutta la sua preoccupazione”. Il consigliere comunale di Avanti Insieme Massimo Giaconia lancia l’allarme: “Nel caso in cui si dovesse arrivare alla scadenza contrattuale senza avere almeno disposto una proroga, dal 4 dicembre l’azienda sarebbe costretta ad interrompere ogni manutenzione ordinaria, ovvero niente più manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici, per non parlare del fatto che ciò comporterebbe il blocco degli interventi su tutti gli impianti termici degli edifici comunali, comprese le scuole, la manutenzione della piscina comunale e di tutti gli impianti sportivi comunali, e identica cosa per gli impianti antincendio e di videosorveglianza e la manutenzione straordinaria che nella maggior parte dei casi riguarda la rimozione e la sostituzione dei pali pericolanti.

In poche parole – prosegue Giaconia -, se si dovesse arrivare alla scadenza senza un nuovo contratto di servizio o in alternativa la proroga, che a questo punto sembrerebbe la strada più celere, gli effetti sarebbero devastanti sia per la continuità aziendale che per l’intera città, che si ritroverebbe orfana di servizi indispensabili per la tutela della pubblica incolumità. Pertanto – conclude – chiedo al sindaco e all’assessore Maria Prestigiacomo, qualora non l’avessero ancora fatto, di dare mandato agli uffici comunali competenti di predisporre con la massima celerità i necessari atti amministrativi affinché la Giunta comunale possa procedere all’adozione di una proroga, come previsto dall’articolo 35 del contratto di servizio”.

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