Un patto di sorellanza per trasformare la crisi in opportunità: parla Mariella Triolo, neo presidente di Cna Impresa Donna. Il nostro impegno sarà quello di incentivare l’autonomia femminile
PALERMO – La Sicilia veste un ruolo importante ai vertici nazionali di Cna Impresa Donna: la nuova presidente neoeletta, infatti, è una trapanese, Mariella Triolo.
“Crisi è opportunità e ogni giorno noi lo sperimentiamo materialmente attraverso la nostra ricerca e la nostra passione. Mi approccio a voi con spirito collaborativo e di squadra. A noi spetta il compito di costruire un patto di sorellanza. Io sarò la portavoce verso un obiettivo comune: far sì che Cna diventi un modello esemplare, un punto di riferimento per l’imprenditrice che attinge a questo sostegno e alla nostra struttura. Io credo che la vera sfida non sia resistere, ma creare nuova sostanza. E la creatività è una cosa nostra, non abbiamo bisogno di dimostrarlo”, così la neo-presidente ha spiegato la sua visione in occasione del consiglio nazionale elettivo.
Il tema della parità di genere, è protagonista, ancora oggi purtroppo di sterili polemiche e prese di posizione. Una questione delicata troppo spesso infangata da stereotipi, luoghi comuni che non fanno altro che aumentare una distanza che c’è solo nella mente di chi è poco incline al sapere con raziocinio e di chi è propenso al ‘so tutto io’, dimostrando invece una ignoranza abissale.
Gli obiettivi principali saranno incentrati sulle proposte del Pnrr, sulla parità di genere e costruire una coscienza di squadra: “La prima tematica su cui andremo a lavorare – ha spiegato Mariella Triolo – è la formazione di una coscienza inclusiva che sia diretta alla concezione di una squadra che riesca a rispecchiare, ad ogni livello, le esigenze pratiche di ogni categoria imprenditoriale femminile. I nostri studi saranno incentrati sulle proposte del Pnrr per il settore che rappresentiamo e per incentivare le startup. Ci faremo trovare pronti”.
“La parità è ancora un obiettivo non pienamente raggiunto – ha detto. Il nostro impegno sarà quello di incentivare l’autonomia femminile al fine di raggiungere una realizzazione lavorativa, ma per far questo occorrono gli strumenti economici ed i servizi di supporto. Essere imprenditrice donna significa dover utilizzare il doppio delle forze per raggiungere gli obiettivi. Su questo, penso sia un problema di coscienza e di educazione: gli uomini ostacolano il percorso naturale per mancanza di rispetto e di valori che devono invece contraddistinguere una persona fin dalla tenera età”.
“Oggi possiamo nettamente beneficiare dell’innovazione tecnologica che ci permette di essere esponenzialmente visibili, incontrando così diverse donne ed altrettante esperienze nel nostro o in un altro settore. Questo contatto diretto ci garantisce uno studio profondo della materia e dove possibile aggiustare il tiro. Alla base, penso che alcuni fattori non siano mai cambiati, come la creatività e la fiducia due caratteristiche proprie di noi donne in qualsiasi periodo storico”.
La neo presidente, infine, si è soffermata su qualche consiglio per le nuove generazioni di imprenditrici: “Formazione, formazione, formazione. La conoscenza è lo strumento più forte che ognuno di noi può avere. Non bisogna lasciarsi condizionare da fattori esterni, bisogna persistere. Insisto nel dire che la crisi è opportunità, la crisi è il momento in cui bisogna modificare le modalità con cui abbiamo interagito fino quel momento. Guardare la crisi per raggiungere un progresso, è indispensabile aggiungerei. Spesso ci concentriamo sul termine ed i suoi lati negativi, bisogna invece cogliere gli aspetti positivi sui quali concentrarsi e riflettere. Ci sono tante persone che si lamentano per il vento sfavorevole, ma ce ne sono tante altre che aggiustano le vele”.