Ambiente. Priolo-Augusta-Melilli e l’annosa questione.
L’intervento. Grande industrializzazione e impatto ambientale: nel triangolo Priolo-Augusta-Melilli è sempre attuale. Le parole dell’assessore regionale all’Ambiente riaprono una ferita mai guarita.
All’indice. Mentre anche la Corte dei Conti dà il benestare all’imponente bonifica della rada di Augusta, le aziende vengono messe di nuovo sotto accusa per non avere realizzato sufficienti opere antinquinamento.
LENTINI (SR) – “Sapete cosa succede? Nel 1999-2000 le industrie si autodenunciano per tutte le sostanze presenti nel suolo perché c’è il cofinanziamento della bonifica al 50% da parte dello Stato e poi non so fino a che punto vogliono bonificare veramente. Mentre nello specchio d’acqua antistante questo territorio su cui si autodenunciano, dicono che non stati loro, sono stati i marziani che sono venuti ad inquinare la rada d’Augusta”.
Parole di fuoco, quelle rilasciate da parte di Pippo Sorbello, nei confronti del sistema industriale siracusano, nel corso di un recente convegno denominato “Ambiente: ricerca di energie alternative e bioedilizia” svoltosi a Lentini. L’assessore regionale (in quota Mpa) che ha appena ricevuto la seconda delega consecutiva all’Ambiente e Territorio, nel corso di 17 minuti d’intenso monologo non le ha mandate a dire e ne ha avuto per tutti. In riferimento all’area inquinata, l’assessore ha ribadito il suo disappunto sulla mancato risanamento. “I rifiuti prodotti dalla zona industriale sono presenti in una zona perimetrata a seguito della legge 171 del 1999, ma allo stato attuale, non si ha un solo metro quadrato di bonifica del territorio. è stata eseguita più volte la messa in sicurezza di questi 220 ettari, ma non la bonifica”. L’assessore ha tuonato contro il distretto industriale siracusano parlando di “progetto devastante di coloro che ancora sono presenti su questo territorio”.
Sorbello, nel corso del suo intervento pubblico ha citato una sola azienda che a suo dire che ha investito sul risanamento ambientale: “è la Shell che viene bloccata anche da parte di tutti quelli che operano in questo territorio, perché non hanno interesse a bonificare. C’è un progetto a medio termine di chiusura di questi impianti che hanno un inquinamento non indifferente”. Sorbello è entrato nel merito del discorso citando a suo sostegno il caso della centrale elettrica S1. “Il solo fatto si richieda l’Aia sul buco gas e sull’S1 no, e non si presenta nemmeno il progetto di adeguamento su una centrale elettrica in esercizio dal 1950 su cui non c’è stato un centesimo di manutenzione ordinaria, e su questo ci chiedono addirittura cinque anni di proroga. Vogliono continuare ad inquinare e far profitti per altri cinque anni per poi chiudere”.
Alvaro Di Stefano, presidente di Confindustria Siracusa, in riferimento al presunto inquinamento che si continua a perpetrare nell’area del sud- est siciliano, ha smentito l’assessore Sorbello. Di Stefano fa sapere che “tutte le aziende, in particolare Polimeri Europa del gruppo Eni ed il gruppo Erg hanno nel corso degli anni realizzato investimenti che hanno migliorato le performances degli impianti nell’ottica della sostenibilità e della eco- compatibilità ambientale secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore”. Il presidente di Confindustria Siracusa incassa e rilancia, sostenendo che “eventuali ritardi per le autorizzazioni non sono addebitabili alle aziende, ma alla burocrazia regionale. Voglio inoltre segnalare – aggiunge – che ce ne sono degli altri già programmati da tempo che giacciono negli uffici della Regione Siciliana in attesa delle necessarie autorizzazioni che ritardano per motivi legati a lentezze burocratiche spesso ingiustificate. Ribadiamo la nostra attenzione costante e quella delle nostre aziende associate, sui delicati temi dell’ambiente e della sicurezza e non ci attendiamo altro che la collaborazione attiva e costante per la parte che spetta alla sfera pubblica”.
Dalle controversie politico – industriali ai passi istituzionali concreti verso il risanamento di tutta l’area industriale siracusana. è ufficiale – notizia di pochi giorni fa – l’approvazione della Corte dei Conti (che ha dato il proprio assenso al decreto di finanziamento di 776 milioni d’euro da parte del ministero dell’Ambiente) alla bonifica della rada di Augusta.