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Scomparsa Guerrina Piscaglia, padre Graziano, “Viva in Francia”

Scomparsa Guerrina Piscaglia, padre Graziano, “Viva in Francia”

Guerrina Piscaglia viva in Francia, a distanza di oltre 7 anni dalla sua scomparsa? Questa la tesi sostenuta da padre Graziano, condannato per omicidio e occultamento di cadavere.

Il primo maggio 2014 Guerrina Piscaglia è scomparsa da Cà Raffaello, località del comune di Badia Tedalda in provincia di Arezzo.
Inizialmente si ipotizzò la fuga volontaria, ma poi si scoprì che Alabi Kumbayo Gratien, conosciuto in paese come padre Graziano, era coinvolto nella sua sparizione. Il cadavere non fu mai trovato, ma nel 2019 l’uomo è stato condannato in via definitiva per omicidio.

La famiglia della donna, che ha lasciato marito e figlio disabile, è fermamente convinta che padre Graziano possa aiutarla a ritrovare il cadavere. Ma il legale del parroco la starebbe cercando, viva, in Francia.

Il giorno della scomparsa

Guerrina Piscaglia, donna robusta che negli ultimi tempi appariva più curata ed elegante del solito, scomparve giovedì 1° primo maggio 2014 era un giovedì. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, si sarebbe recata prima nel negozio di un’amica e dopo a pranzo dai suoceri. Verso le ore 14 si sarebbe incamminata verso la canonica. La coppia aveva infatti stretti rapporti con il padre congolese.

I depistaggi e la condanna di padre Graziano

Da quel momento di lei si sono perse le tracce e la famiglia ha, sin dal giorno stesso, lanciato l’allarme. Il giorno successivo, un sms inoltrato dall’utenza telefonica di Piscaglia in cui si rassicuravano i familiari: “Sto bene, adesso non posso chiamare, Mirko mi stanca, torno presto a prendere Lorenzo”. Il primo sms in assoluto che aveva mai inviato alla suocera.

Intervenne allora la pista del “marocchino di Gubbio”, un misterioso amante con il quale avrebbe intrattenuto una relazione. Messaggi e depistaggi che, a dire degli inquirenti, furono astute (e nemmeno troppo) mosse di padre Graziano per allontanare i sospetti da sé.
Ma presto venne a galla la loro relazione amorosa e la possibile gravidanza extraconiugale di lei, così come la sua gelosia nei confronti delle altre donne che frequentavano la parrocchia.

Le confidenze degli amici, i rilievi delle celle telefoniche, i messaggi e i ritardi di Gratien durante quella giornata, permisero la sua condanna a 25 anni per l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Guerrina Piscaglia.

Secondo i legali dell’allora viceparroco, che continua a professarsi innocente, ci sarebbero concrete possibilità di ritrovare Guerrina viva, in Francia.
Per la famiglia si tratta invece di una pista priva di fondamento. Perché mai la donna avrebbe lasciato il figlio, a cui aveva sostanzialmente dedicato l’intera esistenza.