Il direttore generale di Fce, Salvatore Fiore, conferma: “La migliore scelta per garantire le massime condizioni di sicurezza e ristorare i residenti di via Castromarino”
CATANIA – Palazzo acquistato dalla Cmc, la ditta che sta eseguendo i lavori, abitanti risarciti e talpa pronta a riprendere a scavare la galleria. La drammatica vicenda di via Castromarino a Catania, dove nel gennaio 2020 un edifico è crollato proprio sopra lo scavo in quel momento in corso per realizzare la tratta della metropolitana fino all’aeroporto, si è risolta così. In quello che il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, ha definito la soluzione “più ovvia”.
Intervistato dal direttore in occasione di un recente Forum, Cancelleri ha illustrato gli ultimi sviluppi della vicenda che ha di fatto rallentato i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura. “Romano Poletti, ad di Cmc – ha detto il sottosegretario – ha fatto la cosa più ovvia del mondo: si è comprato il rudere, ha liquidato i vecchi proprietari e adesso lo demolirà; farà ripartire la talpa e, nel tempo, costruirà un nuovo palazzo con le stesse cubature”.
Un edificio nuovo di zecca, dunque, al posto del palazzo diroccato che, una volta demolito e ricostruito, potrà essere destinato agli uffici della stessa ditta oppure venduto. E che, in ogni caso, rappresenterà un’opera che riqualificare in parte la zona e che, al contempo, consentirà agli abitanti, rimasti da un giorno all’altro senza casa, di chiudere una brutta parentesi e ricominciare. È l’aspetto che sottolinea al QdS Salvatore Fiore, direttore generale della Ferrovia Circumetnea che sta realizzando la metropolitana cittadina. “Noi saremo comunque andati avanti con gli scavi” – precisa il direttore generale. La Fce ha avuto infatti da tempo l’autorizzazione a eseguire i lavori di messa in sicurezza propedeutici alla ripartenza del cantiere.
“Ma siamo sicuramente di fronte a un fatto estremamente positivo. La scelta che è stata effettuata è quella migliore anche per garantire le massime condizioni di sicurezza – aggiunge -. È innegabile infatti – continua – che dal punto di vista della nostra azienda, demolire un fabbricato pericolante rappresenti un vantaggio importante. Così come è importante, secondo Fiore, l’aver risolto un contenzioso che a lungo ha fermato i lavori. “Non solo – conclude Fiore – quanto accaduto consente di mitigare i danni patiti dai cittadini che vengono risarciti e ristorati. E che, in futuro, vedranno un’intera zona riqualificata, proprio con la realizzazione del nuovo edificio”.
La vicenda di via Castromarino aveva causato un rallentamento all’opera di realizzazione della tratta Stesicoro-Aeroporto. Che si prevede di completare entro il 2025.