Quello del caffè al bar è un appuntamento irrinunciabile ma, colpa dei rincari bollette e il costo delle materie prime, potrebbe diventare un lusso, arrivando al record di 1,50 euro a tazzina
Non sol i rincari delle bollette, con il costo sempre più alto delle materie prime, scatta anche il “caro-colazione“.
La denuncia di Assoutenti
A denunciare la stangata, a macchia di leopardo per i listini di caffè, cappuccino e cornetti presso i bar della penisola è Assoutenti. “Stiamo ricevendo negli ultimi giorni numerose segnalazioni da parte dei consumatori che denunciano aumenti dei prezzi dell’espresso, ma anche dei cappuccini e dei dolci lievitati, consumati al banco o ai tavoli dei bar di tutta Italia – spiega Assoutenti – Incrementi dei listini di pochi centesimi di euro, ma che vengono immediatamente avvertiti dai cittadini che ogni giorno si recano in uno degli oltre 160mila bar presenti in Italia.
La colazione al bar è diventato un lusso
“E purtroppo siamo solo all’inizio – avverte Truzzi – Se l’emergenza bollette proseguirà nel 2022, e a fronte delle quotazioni delle materie prime ancora alle stelle, la classica tazzina di caffè consumata al bar potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro nel corso dell’anno, con un aumento del +37,6% sul 2021, e la colazione completa potrebbe costare addirittura il 41,6% in più, trasformando un rito quotidiano in un lusso per ricchi” – conclude il presidente di Assoutenti.
Un caffè al bar, fino a 1,50 euro
“Ogni giorno 5,5 milioni di italiani fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, un appuntamento irrinunciabile che sia un caffè veloce al banco o una brioche consumata seduti al tavolo – spiega il presidente Furio Truzzi -. Una abitudine che, purtroppo, sta diventando sempre più costosa: il caffè espresso passa in molti bar da 1 euro a 1,10 euro (con un aumento del +10%); il prezzo del cappuccino che nel 2021 era mediamente di circa 1,40 euro, oggi è stato portato in molti esercizi a 1,50 euro (+7,1%). Non si salvano nemmeno i dolci, con cornetti, brioches e lievitati che registrano aumenti del +20%, e prezzi che salgono da 1 euro a 1,20 euro”.