Protocollo sottoscritto dall’assessorato regionale alla Salute con le organizzazioni di categoria Fimmg, Snami e Smi consentirà ai medici di famiglia di fare turni extra nelle guardie mediche
Un maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale per migliorare la continuità assistenziale nei territori e facilitare i percorsi di uscita dei pazienti affetti da Covid19. E’ il risultato del protocollo sottoscritto dall’assessorato regionale alla Salute con le organizzazioni di categoria Fimmg, Snami e Smi che consente, su base volontaria, l’adesione da parte dei medici di famiglia a coprire turni straordinari di continuità assistenziale tra Usca e Assistenza primaria in guardia medica.
Pur rientrando nell’ambito delle azioni previste dall’assessorato per fronteggiare il Coronavirus, il documento di fatto va oltre l’emergenza pandemica poiché punta anche a far fronte alla carenza di professionisti in alcune aree del territorio regionale, migliorando l’operatività delle guardie mediche attraverso l’impiego diretto di medici di famiglia o specializzandi di medicina generale ai quali verranno riconosciuti degli extra (35 euro lordi) per ogni ora di prestazione aggiuntiva fino ad un massimo di 24 ore.
Incarichi conferiti dalle Asp
Saranno le Asp a conferire gli incarichi ai professionisti che aderiranno in base alle esigenze determinate dalla carenza di continuità assistenziale di uno specifico territorio. Il protocollo di intesa ha un carattere sperimentale e sarà valido fino al prossimo 31 marzo, tuttavia potrà essere prorogabile da parte dell’assessorato in seguito alla valutazione dell’efficacia.
Si rafforza la continuità territoriale
“Si tratta di una misura innovativa che ha pochi precedenti in Italia, al pari di altre avviate in Sicilia in questi anni di pandemia e che poi hanno trovato applicazione anche altrove – dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza -. Desidero manifestare tutto il mio apprezzamento nei confronti dei dirigenti dell’assessorato e ringraziare le organizzazioni di categoria che hanno collaborato alla stesura e alla programmazione del protocollo, mostrandosi da subito determinate e sensibili ad un tema, quello della continuità assistenziale, che tocca le necessità di ogni cittadino”.