Il piano è imponente, poiché prevede l’assegnazione di 191,5 miliardi di euro all’Italia. Ulteriori 26 miliardi sono da destinare alla realizzazione di opere specifiche. 3,5 miliardi per la Sicilia
Presso il Teatro Massimo del capoluogo siciliano, si è tenuta la presentazione di Italiadomani, cioè del piano Pnrr. Il piano è imponente, poiché prevede l’assegnazione di 191,5 miliardi di euro all’Italia, che il nostro Paese integra con altri 30,6 miliardi di euro attraverso il Fondo complementare istituito con il Decreto Legge n. 59 del 6 maggio 2021.
Sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Dei fondi del Pnrr, 3,45 miliardi spettano alla Sicilia.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando ha dichiarato: “Non dobbiamo affidarci solo al Pnrr perché ci sono altri strumenti da mettere in campo come i fondi europei, ma il Pnrr offre una via. Credo che l’importante sia stata l’introduzione di una clausola che prevede l’obbligo per le imprese partecipanti ai bandi ad assumere giovani e donne che hanno pagato il prezzo più alto in termini di posti di lavoro persi, perché sono, spesso, interessati da contratti a titolo precario. È importante che ci sia un forte investimento nei servizi alla persona nel Pnrr”.
Gli assi di investimento del Pnrr
In effetti, il quadro degli investimenti è ampio e i servizi alla persona sono tra questi. In particolare, gli assi di investimenti sono tre, Digitalizzazione e innovazione, Transizione ecologica e Inclusività sociale, per sei missioni Salute, Digitalizzazione e Turismo, Rivoluzione verde e Transizione ecologica, Inclusione e Coesione, Istruzione e Ricerca, Infrastrutture per mobilità sostenibile.
Dei 3,5 miliardi spettanti, 956,4 milioni sono dedicati per il trasporto rapido di massa, 718,1 mln per ferrovie, 455,6 mln per interventi portuali, 279,4 mln per gli autobus, 265,9 mln per edilizia pubblica e 239,6 mln per invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Altri fondi sono destinati al turismo lenti, zone economiche speciali, acquisto di treni e navi per lo Stretto di Messina. Una marea imponente, ma ci sono delle criticità che l’Assesore all’Economia Gaetano Armao, ha sottolineato nel suo intervento: “Abbiano due richieste, di cui la prima riguarda la necessità di coordinare i diversi interventi finanziari che stanno partendo tutti insieme cioè Pnrr, programmazione europea 2021-2027 e Fondo di Coesione come richiesto da tempo dalle regioni. Ci troviamo di fronte ad una congerie di fondi che vanno resi coerenti, altrimenti avremo discrasie e sovrapposizioni. Occorre, quindi, un approccio plurifondo.
La seconda riguarda la Sicilia e il presidente Musumeci ha scritto tre volte al presidente Draghi. La regione, infatti, ha stipulato un accordo il 14 gennaio 2021 sotto il profilo finanziario che le consentirà di raggiungere degli obiettivi importanti, ma ha bloccato completamente il turn-over. Il Parlamento siciliano ha approvato all’unanimità un documento condiviso con il Governo regionale sull’eliminazione di questo blocco al turn-over per il personale dell’amministrazione regionale e per i comuni. Se non si risolve questo nodo burocratico, non aspettiamoci tutto quello che dovremmo dal Pnrr”.
Assenza di personale qualificato freno allo sviluppo
In pratica, l’assenza di personale qualificato nell’amministrazione pubblica rappresenta un serio pericolo di freno allo sviluppo offerto dai fondi. Infine, il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci, Leoluca Orlando, ha aggiunto: “Tra i protagonisti, ci sono anche i comuni e gli enti locali. Ho presentato al ministro Orlando un promemoria minuzioso progetto per progetto, indicando gli interventi da fare, le risorse, gli scopi, i risultati, lo stato di attuazione, ma anche le criticità. Da questo punto di vista, la città metropolitana di Palermo intreccia il suo percorso con il Piano strategico metropolitano”.