A pensarci bene, donare è un atto egoistico perché soddisfa la propria voglia di fare bene agli altri.
Ovviamente non ci riferiamo solamente alle donazioni materiali, perché quelle che danno maggiore soddisfazione sono le donazioni immateriali. Per esempio, dedicare il proprio tempo a chi ha bisogno, ai malati, a chi è sconfortato e ad altri soggetti.
Spesso si ritiene di adempiere a un dovere morale erogando somme piccole o grandi, ovvero donare alimenti, vestiari ed altro: comportamenti certamente commendevoli, ma non esaustivi.
Sono da applaudire tutte quelle persone, fra cui tanti giovani, che quando vi sono emergenze si mettono a disposizione per lavorare, per partecipare ad attività di soccorso, per intervenire nei momenti di bisogno con il proprio tempo ed anche con le proprie mani.
Il donare dunque può considerarsi un atto “egoistico”, ma quanto è bello: quanto è bello dare una parte di sé agli altri.
Certo, occorrono le condizioni perché ognuno possa effettuare questi gesti altruistici. Fra esse vi è la libertà che è un bene supremo al quale ogni essere umano dovrebbe tendere, comprendendone l’essenza fin dall’età postuma della pubertà. Cioè, quando si deve cominciare a capire come funziona l’umanità e quali sono le regole che devono intervenire per farla andare avanti in modo accettabile.
La libertà, dunque, bene supremo che si conquista avendo conquistato prima la libertà economica. Diversamente è un’utopia. Quando una persona dipende dagli altri per vivere o sopravvivere non può esercitare alcuna libertà.
Ritorniamo spesso su questi principi che si dimenticano, mentre dovrebbero essere presenti ai nostri occhi e alla nostra mente in ogni momento della nostra vita.
L’altro elemento cui noi facciamo poca attenzione è la salute che riteniamo sia una condizione normale, mentre è quasi una conquista, da mantenere tutti i giorni. Quanti di noi non vi fanno attenzione, quasi volessero lottarla oppure come se essa fosse un diritto. Stoltezza.
Libertà e salute ci consentono – se siamo capaci di ottenerle e mantenerle – di donare. Perché solo se ci troviamo in condizione di relativa serenità mentale e fisica possiamo soddisfare l’impulso – quando c’è – di donare. Infatti, è innato l’istinto di conservazione secondo il quale ognuno di noi, prima di ogni altra cosa, pensa a se stesso, con la conseguenza che il mondo è popolato – in potenza – da otto miliardi di egoisti.
L’istinto di conservazione si manifesta con chiarezza nei bambini, piccoli e meno piccoli, ed anche nei ragazzini di 14 o 15 anni. È solo con lo studio, con l’apprendimento della storia, con la cultura che si capisce come la persona umana – per distinguersi dalla bestia – deve acquisire le qualità necessarie per vivere una convivenza reciproca e civile, nell’ambito della quale poter aiutare gli altri, donando se stessi oltre che le proprie risorse materiali.
Quanto precede non è semplice da comprendere, ma noi abbiamo il dovere di ribadirlo quasi ossessivamente.
Donare. Per farlo occorre essere informati, sapere che cosa accade intorno a noi, nella nostra Comunità, nel nostro ambiente, non solo quello ristretto, ma anche quello più largo che può essere la città, la regione, lo Stato o il mondo.
Ormai – è a tutti noto – l’umanità si è globalizzata. L’inquinamento ne è testimone. Per esempio, le miniere di carbone della Cina, distanti circa ottomila chilometri, inquinano anche l’Europa e il nostro Paese.
La Terra è una grande casa coperta dall’atmosfera che ci protegge dai raggi solari, che in partenza hanno temperatura di oltre mille gradi, insopportabile per i viventi.
Ecco perché con la rete di satelliti che controllano ogni centimetro della superficie, con gli aerei che volano a duemila chilometri l’ora, con le reti digitali mediante le quali tutti comunicano con tutti, il nostro Pianeta è diventato, appunto, una grande Casa.
Con la conseguenza che i bisogni sono ormai quelli di tutti gli abitanti della Terra. Se ne deve tenere conto perché ciascuno di noi deve essere coinvolto nella tendenza ad aiutare gli altri senza remore ma comprendendo che questo è l’unico modo per manifestare solidarietà.