Tribunale Siracusa, scatta l’allarme per le carenze di organico - QdS

Tribunale Siracusa, scatta l’allarme per le carenze di organico

Tribunale Siracusa, scatta l’allarme per le carenze di organico

martedì 05 Aprile 2022

Relazione sull’Amministrazione della Giustizia: l’andamento della giurisdizione civile e penale presenta limitazioni organizzative derivanti dai vuoti di personale di magistratura e amministrativo

SIRACUSA – Presentata la “Relazione sull’Amministrazione della Giustizia”, nel periodo che va dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, nel distretto della Corte d’Appello di Catania di cui fa parte anche il Circondario di Siracusa.
Nel suddetto periodo, anche a Siracusa, l’andamento della giurisdizione civile e penale ha presentato limitazioni organizzative derivanti dai vuoti d’organico del personale di magistratura a cui si sono aggiunte le difficoltà gestionali derivanti dal frequente avvicendamento dei magistrati e dai non brevi tempi di copertura delle relative posizioni vacanti. Vi sono anche carenze d’organico del personale amministrativo.

Situazione del Tribunale di Siracusa molto critica

La situazione del Tribunale di Siracusa, pertanto, appare molto critica, praticamente in tutte le qualifiche professionali; un caso limite è rappresentato dalla totale mancanza di conducenti di automezzi. Per tali motivi risulta problematico svolgere anche le più urgenti e indifferibili funzioni istituzionali e diviene praticamente inutilizzabile uno dei due impianti di videoconferenza, in quanto allocato nell’aula d’udienza sita nella distante località di Cavadonna. Per quanto riguarda il contenzioso civile a Siracusa, alla data del 30 giugno 2021, si evidenzia una significativa riduzione del numero finale delle pendenze.

Il numero complessivo dei procedimenti di separazione e divorzio iscritti nel periodo in esame è aumentato (1.413 rispetto ai 1.196 iscritti nell’anno Precedente). In materia di lavoro ed assistenza le pendenze sono significativamente diminuite; infatti, alla data del 30 giugno 2021 erano pendenti 3.938 procedimenti contenziosi a fronte dei 5.500 del periodo precedente.
Diminuite anche le procedure fallimentari: al 30 giugno 2021 erano 614 rispetto alle 675 del 2020. Presso il Tribunale aretuseo è aumentato sia il numero dei processi di rito collegiale pendenti (355 a fronte dei 305 del periodo precedente) sia quello dei processi di rito monocratico (da 6696 a 7436). Per quanto riguarda la Procura di Siracusa il numero dei procedimenti pendenti contro noti è diminuito dello 0,97%, da 11.827 a 11.531, essendone stati definiti un numero maggiore (9.359) rispetto a quello dei sopravvenuti (8.966).

Per i procedimenti contro ignoti si segnala, invece, un lieve aumento, essendone stati definiti in numero inferiore (8.521) rispetto a quelli di nuova iscrizione (8.696). Per quanto riguarda i reati previsti dalle norme a tutela del territorio e dell’ambiente, nella Relazione si evidenzia che il circondario aretuseo è quello dove “La presenza del polo petrolchimico comporta una rilevantissima frequenza di indagini in tema ambientale, con specifico riferimento all’inquinamento atmosferico, marino e del sottosuolo”.

Queste indagini hanno consentito di “acclarare, in esito alla verifica delle condizioni di esercizio degli impianti, una pericolosa distanza tra le prescrizioni raccomandate dalle Bat (ossia migliori tecniche disponibili) e le condizioni di concreto esercizio degli impianti, complessivamente vetusti, privi di taluni fondamentali accorgimenti per l’abbattimento delle emissioni diffuse nonché privi del pur previsto sistema di monitoraggio in continuo delle cosiddette emissioni convogliate, le quali, per le evidenze disponibili, risultano emesse in quantitativi superiori a quelli che sarebbero stati consentiti”.

“L’intervenuto riordino dell’Arpa, in uno alle intese intercorse con l’ufficio di Procura, comprensive della possibilità di installare sistemi di rilevamento dati anche presso i relativi uffici, – conclude la relazione – dovrebbe garantire un maggiore e più efficiente controllo e monitoraggio delle emissioni provenienti dallo stabilimento industriale”.

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