Palermo, endorsement per Roberto Lagalla - QdS

Palermo, endorsement per Roberto Lagalla

Palermo, endorsement per Roberto Lagalla

venerdì 13 Maggio 2022

Il sindaco deve essere manager

Dieci anni fa esprimemmo il nostro endorsement per Leoluca Orlando, ripetuto dopo cinque anni.
Riteniamo doveroso che un giornale faccia informazione bilaterale, cioè bilanciata, in modo che ogni lettore (cittadino) valuti con la propria testa, e non con quella degli altri, e si faccia un convincimento in relazione alle informazioni che segue. Ovviamente, non solo ogni fonte deve dare notizie bilanciate, ma il cittadino deve anche attingere a fonti diverse. Più è vasto lo scenario dal quale prende le notizie, più probabilità ha di formarsi un’opinione personale.

Tuttavia, fatta la premessa, riteniamo doveroso che i lettori sappiano qual è il punto di vista editoriale di un giornale, in relazione alle parti politiche e ai candidati, in modo da non lasciare dubbi sulla correttezza delle informazioni.
Nel nostro caso, dopo oltre quarant’anni di mestiere, non esitiamo a “svelarvi” il nostro punto di vista sul prossimo sindaco di Palermo.

Per noi il migliore candidato è Roberto Lagalla, per le sue caratteristiche e per il suo curriculum di grande organizzatore, capace di gestire risorse umane e finanziarie.
Lo conosciamo da quando era presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, per il suo operato come rettore dell’Università di Palermo ed anche per quello di assessore regionale alla Formazione.
Ovviamente, con quanto precede, non vogliamo per nulla sminuire la figura del suo competitore, l’architetto Franco Miceli, dal cui curriculum però non risulta che abbia gestito in grande numero risorse umane e finanziarie.

Ora, abbiamo più volte scritto che sia il sindaco di una grande Città (la quinta d’Italia) che il presidente della Regione devono avere caratteristiche di grandi manager, nonché conoscenze di diritto, economia, organizzazione e pratica legale, per evitare di farsi infinocchiare dai propri dirigenti, che ovviamente conoscono (almeno sembra) le leggi.

Ecco perché esprimiamo senza riserve il nostro endorsement (per quello che vale ) per Roberto Lagalla e ci auguriamo che i cittadini palermitani sappiamo prendere in esame con obiettività i requisiti dei candidati, per poi votare secondo la propria coscienza e conoscenza.

Non sembri contraddittorio ai cortesi lettori che dopo un endorsement fatto a una personalità che gravita in una certa aria dell’agone politico, ora lo facciamo per un’altra che gravita in un altro spazio politico.

Non c’è nulla di contraddittorio, ma è il seguire una linea logica di convenienza per i cittadini, i quali hanno il diritto di essere amministrati da chi è capace di utilizzare al meglio le risorse economiche di un grande Comune, nonché quelle umane che, direttamente e indirettamente (partecipate), raggiungono forse diecimila unità.

Noi sfuggiamo ai rituali stupidi di partiti e partitocrati che, anziché presentare progetti concreti e modalità specifiche per realizzarli, continuano a parlare del sesso degli angeli, apparendoci più come blablatori che non come persone idonee a guidare i cittadini.
Ed è proprio qui che casca l’asino: il venir meno al suo compito da parte di una classe pseudo-dirigente.

Nessuno ce ne voglia, ma data la mia non più giovane età di ottantenne, non ho alcuna remora a esprimere con chiarezza il mio punto di vista, lasciando agli altri di valutarlo positivamente o negativamente, come è nel loro diritto.

Tuttavia, mi soccorre la lunga esperienza di oltre sessant’anni di lavoro, nel corso della quale ho attraversato cinque gravissime crisi, ho sentito le bombe della guerra fischiare sulla mia testa e, per contro, anche la rigogliosa voglia di rinascita di tutti gli italiani (siciliani compresi), che hanno rifatto il nostro Paese in poco più di venti anni: merito di una vera classe dirigente disinteressata e capace, che guardava lontano con progetti formidabili relativi a infrastrutture e a sistemi imprenditoriali.

C’è proprio bisogno di “RisorgimentoSicilia.it”, l’associazione dei siciliani per bene, perché non ne possiamo più di vedere la nostra Isola derelitta, quando dovrebbe essere forse la più importante del Mediterraneo e dell’Europa.

Un sogno? Forse, ma che vogliamo si realizzi, presto o tardi.

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