Inps: appena 77.267 le assunzioni a tempo indeterminato nel 2021 (73.928 nel 2020). Ad inizio 2022 variazione positiva di contratti grazie soprattutto a Decontribuzione Sud
L’economia siciliana spinge sempre più verso il precariato. I numeri raccolti dall’Inps tratteggiano un quadro in cui le assunzioni a tempo indeterminato diventano sempre meno, mentre crescono le assunzioni e relative cessazioni dei rapporti a tempo determinato, di qualunque forma essi siano, che sia somministrazione, apprendistato o stagionale.
I numeri tra il 2020 e il 2021
Se si guarda ai numeri in termini percentuali, tra il 2020 e il 2021 le assunzioni a tempo indeterminato sono aumentate del 4,5%, mentre le assunzioni a tempo determinato crescono del 16,1%.
Nel 2020, anno della pandemia, sono state appena 73.928 le assunzioni a tempo indeterminato. Un numero ridotto che potrebbe essere spiegato dalla condizione di massima instabilità e incertezza legata all’emergenza sanitaria e al blocco di moltissime attività. Il 2021 non segna però la ripresa che ci si aspetterebbe, tanto che i numeri aumentano ma di poco: si passa a 77.267 assunzioni.
Le assunzioni a tempo determinato presentano numeri ben diversi: nel 2020 i contratti stipulati sono 356.794, che crescono a 414.347 nel 2021. Il saldo annuale tra assunzioni e cessazioni rimane in entrambi gli anni in positivo: nel 2020 le cessazioni sono state 335.964, e nel 2021 sono state 370.141.
Le cessazioni sono anch’esse in aumento, ma del 10,2%. I mesi di maggiori assunzioni e conseguenti cessazioni sono quelli centrali dell’anno, in cui si registrano il maggior numero di contratti stagionali legati al settore turistico, che vive nei mesi estivi la maggiore affluenza. Per il 2022 non si prevedono grandi cambiamenti.
I dati Inps nel 2022
I dati raccolti dall’Inps a livello nazionale riferiti ai primi due mesi del 2022, mettono in evidenza che le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state un milione e 208 mila, registrando una forte crescita rispetto alle 863 mila dello stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento è distribuito su tutte le tipologie contrattuali: le assunzioni intermittenti sono aumentate del 64%, le stagionali del 45%, i contratti a tempo indeterminato e in apprendistato del 44%, i contratti di somministrazione del 37% e a tempo determinato del 35%. In questi due mesi hanno subito una variazione in positivo per tutte le tipologie dei rapporti di lavoro incentivati.
Decontribuzione Sud, cosa è e come funziona l’incentivazione
L’incentivazione denominata “Decontribuzione Sud”, per la sua estensione e pratica assenza di requisiti particolari di accesso, è l’agevolazione più rilevante.
Si tratta di uno sgravio contributivo per le aziende del sud. Punta a contenere gli effetti dell’epidemia Covid-19 sull’occupazione e a tutelare i livelli occupazionali in aree con gravi situazioni di disagio socioeconomico. È rivolto ai datori datori di lavoro privati con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ai datori di lavoro privati è riconosciuta un’agevolazione le cui percentuali variano a seconda delle annualità delle contribuzioni.
A livello nazionale, confrontando la situazione di febbraio 2022 con quella di febbraio 2020, mese in cui la pandemia non aveva ancora manifestato i suoi effetti, si registra un saldo positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, che crescono di 382.000; anche per l’insieme delle altre tipologie contrattuali a livello biennale il saldo risulta pienamente positivo (+321.000) grazie all’ampio recupero delle perdite che erano state registrate nel 2020. Anche per le cessazioni si rileva un aumento per le due tipologie contrattuali, con andamento analogo alle assunzioni.
Michele Giuliano