I provvedimenti adottati dal Comune di Agrigento per garantire la sicurezza vengono contestati dai gestori dei locali, poiché ritenuti fin troppo penalizzanti per le attività commerciali.
Lascia ancora discutere l’ordinanza “anti movida” firmata dal primo cittadino Franco Miccichè per la città di Agrigento, a seguito di risse e disordini vari in città.
Il provvedimento impone la chiusura dei locali alle 2, il divieto di vendere alcolici da asporto a partire da mezzanotte e, sempre allo stesso orario, il divieto di ogni attività di intrattenimento sia all’interno che all’esterno del locale anche se munito di nulla osta acustico.
Una misura ritenuta dai titolari dei locali spropositata e dannosa per le loro attività che hanno maturato la decisione di percorrere la via della tutela legale.
“Vogliamo l’annullamento dell’ordinanza”
“Abbiamo affidato mandato all’avvocato Girolamo Rubino di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e chiedere l’annullamento dell’ordinanza firmata dal sindaco Miccichè”, cosi il portavoce dei gestori dei locali, Giuseppe Vita, a margine di una riunione del comitato ha illustrato i danni economici che sta causando il provvedimento del primo cittadino.
“Avevamo chiesto all’amministrazione comunale di riceverci per discutere”, continua Vita. “Volevamo dare il nostro contributo anche per cercare un contemperamento delle parti che sono in gioco, ma non ci hanno dato nessuna risposta. Adesso noi procediamo per via legali”.
Pronta richiesta di risarcimento
Nel braccio di ferro tra amministrazione comunale e movida non ci sono solo i gestori dei locali ma chiaramente tutte quelle figure che girano intorno alle serate di divertimento, come i dj e i gruppi musicali, i loro fornitori, gli operatori addetti alla sicurezza.
E, nel caso di una vittoria da parte del comitato dei gestori, si dicono pronti ad avviare una causa contro il Comune di Agrigento per il risarcimento degli eventuali danni economici subìti.