MESSINA – Non una sterile elencazione di obiettivi ma un percorso per concretizzarli attraverso progetti che rispondono ai bisogni del territorio e promozione di cambiamenti nei comportamenti di ognuno. L’Agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile Messina 2030, presentata a Palazzo dei Leoni racconta il lavoro fatto in questi due anni che ha coinvolto istituzioni locali e nazionali, stakeholder e cittadini, per individuare le linee guida e programmare interventi utilizzando le opportunità date dal Pnnr.
Una base di partenza, non un traguardo
È una base di partenza, non un traguardo perché la sfida è realizzare nei tempi stringenti dettati dal Piano di ripresa e resilienza quanto finanziato per centrare gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile. Salvo Puccio, geologo ed esperto del sindaco per il Pnrr, ha fatto un focus su due progetti che secondo l’ex dirigente della Città Metropolitana riassumono “il target finale dell’Agenda stessa”, concretizzando i cinque Goal individuati dal gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Nunzia Carla Spanò dell’Università di Messina, e cioè la mobilità sostenibile e smart cities, economia circolare, sport e turismo sostenibile nelle aree protette, adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio.
“La rigenerazione del compendio della Città del Ragazzo – ha detto l’ex dirigente – finanziato con 54 milioni di euro col Pnrr all’interno dei piani integrati, prevede il recupero di tutto il parco di questa struttura storica, realizzata da padre Nino Trovato per accogliere minori abbandonati o in difficoltà, e renderà possibile la realizzazione del progetto ‘Dopo di noi’, che non ha avuto molto seguito dopo l’approvazione della legge del 2016 proprio per la difficoltà di trovare sedi idonee. Progetto che promuove sinergie tra famiglie, Ente pubblico e Terzo settore e che garantisce una continuità nel percorso di vita delle persone con disabilità gravi rimasti privi di familiari. Sarà un punto di riferimento non solo per la provincia di Messina ma tutta la Sicilia orientale. Non sarà recuperata solo la parte interna con gli edifici e il grande parco ma è prevista anche la riqualificazione urbana e viabile di Gravitelli”.
Il rione, malgrado sia a pochi passi dall’Università e dal Palazzo di giustizia, vive una sua marginalizzazione, c’è un degrado sociale oltre che infrastrutturale ed edilizio su cui da tempo si promette di intervenire. “La viabilità, la comunicazione e i trasporti saranno rigenerati – ha spiegato Puccio – in un’area per ora solo residenziale. Il tutto con i parametri che l’agenda ci ha dato per applicare criteri ambientali su ogni aspetto della realizzazione: dalle caratteristiche progettuali al tipo di materiali da impiegare. La prevenzione dal danno ambientale consente già un notevole vantaggio”. La Città Metropolitana aveva acquistato a gennaio il complesso con oltre venti ettari di superfici coperte per tre milioni e mezzo di euro.
L’altro progetto annunciato da Salvo Puccio riguarda Capo Peloro, un’area con una riserva naturale, unico caso forse, all’interno di un centro abitato. La partnership con l’Università di Messina in questo caso è stata fondamentale, anzi sull’inserimento di Capo Peloro e laghi di Ganzirri tra gli interventi ha puntato molto la professoressa Spanò, che è un biologo marino e che ha ribadito che bastano pochi cambiamenti per fare rientrare alcuni parametri e ripristinare la biodiversità.
“L’obiettivo – ha evidenziato ancora Puccio – è quello di proteggere tutta l’area fortemente antropizzata, dove va mantenuto un equilibrio senza stravolgimenti nell’assetto urbano e residenziale. Con la demolizione dell’ex Sea Flight e il riutilizzo del Pilone, che potrebbe essere valorizzato in chiave sostenibile ma tutto va verificata, avremo un rilancio in termini produttivi e turistici”.
Percorsi pedonali e infrastrutture sono altri elementi che andranno individuati in armonia con le esigenze di sostenibilità ambientale, struttura urbana e attività di promozione turistica. “La Città Metropolitana di Messina – ha voluto sottolineare Nunzia Carla Spanò – ha tutte le carte in regola per portare avanti questi progetti, ma anche quei cinque Goal individuati perché sono completamente calati nel territorio”.

