All’interno del giardino di Porta di Ponte inaugurato il monumento realizzato dall’artista Giuseppe Cacciola. Un progetto nato per ricordare come i giusti comportamenti possano fare la differenza
AGRIGENTO – Vittime per distrazione, per eccesso di velocità, per mancato rispetto della distanza di sicurezza e altro ancora. Sono tantissime le cause che determinano incidenti automobilistici con morti e in occasione della Giornata delle vittime della strada la città ha deciso di onorarle con l’inaugurazione all’interno del giardino di Porta di Ponte del monumento “Esserci o non esserci… basta un attimo”.
L’opera dell’artista agrigentino Giuseppe Cacocciola descrive un momento, quello in cui il protagonista di questo triste episodio, seduto sui resti di un muro in parte demolito, medita su quanto accaduto, riflettendo e volgendo lo sguardo sul suo casco. “Ho voluto realizzare – ha dichiarato Cacocciola – una scena che non venisse tradotta come una descrizione della dinamica di un sinistro, ma parafrasata come un’esortazione, un incitamento, un suggerimento che desse stimolo per una diversa condotta, un nuovo comportamento da adoperare affinché non venissero lesi od offesi i valori o la propria individualità”.
Il prototipo dell’opera era stato presentato nel giugno 2021 dall’Associazione Italiana familiari vittime della strada Aps, sede di Agrigento, e nonostante le tante difficoltà a livello burocratico ma anche economico, il sodalizio è riuscito, grazie alle tante donazioni di enti pubblici e privati e di singoli cittadini, a realizzare il monumento. “Un progetto diventato realtà – ha dichiarato Carmelina Nobile, referente dell’associazione – grazie alla sinergia, alla condivisione di idee e alla capacità di trasformare un pensiero in una concretezza. Ma principalmente grazie a quel filo conduttore che ha fatto da legante a tutto, ovvero l’amore. Quell’amore tanto forte quanto il dolore che portiamo dentro per tutti i nostri figli, familiari e amici che hanno perso quel bene prezioso e unico che è la via sull’asfalto”.
“Questo – ha concluso – è il monumento di tutti, perché i nostri figli erano figli anche della società e pertanto il suo fine dovrà essere comune, quello di ammonimento a una corretta condotta sulle strade, un fine pedagogico mediante il quale le scolaresche agrigentine possano recarsi a visitarlo durante le ore di Educazione civica ed essere istruiti verso una presa di coscienza che è il rispetto della vita propria e degli altri, all’importanza del valore della vita e a evitarne la sua fine a causa di una banale distrazione o da un uso scorretto di alcool o altre sostanze nocive. Insomma, un nuovo modo di Educazione stradale, ricordando a tutti che ‘Esserci o non esserci… basta un attimo”.
All’inaugurazione hanno partecipato il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il sindaco Franesco Miccichè, le autorità religiose, civili e militari, la scrittrice agrigentina Maria Concetta De Marco – che ha composto una prosa-poesia dedicata alle vittime della strada -, Giuseppe Mastrojeni che ha eseguito l’Ave Maria, Orazio Ursino, fondatore dell’Opera, la madrina del monumento Graziella Viviano, mamma di Elena Aubry, tutti i genitori di vittime venuti da Gela, Milazzo e di Agrigento.