Come comunica la Coret costituzionale le proprie sentenze
Molto spesso le decisioni della Corte costituzionale hanno un forte impatto sulla vita delle persone. Da qui la necessità per la Corte di comunicare all’opinione pubblica, e non soltanto a una ristretta cerchia di specialisti, il contenuto delle proprie sentenze.
Sul sito www.cortecostituzionale.it sono pubblicate tutte le decisioni e i comunicati stampa che la Corte diffonde per le sentenze più significative che ne riportano, in un linguaggio il meno tecnico possibile, i punti principali. Sono altresì pubblicati i comunicati emessi su questioni – per le quali c’è una grande attesa nell’opinione pubblica e nelle Istituzioni – soltanto decise (nel senso della fondatezza, infondatezza o inammissibilità) senza che sia stata ancora scritta la motivazione quindi, tecnicamente parlando, prima che esista una sentenza.
La Corte vuole evitare che nel tempo intercorrente, anche qualche settimana, tra la decisione (il cosiddetto “dispositivo”) e la redazione della “motivazione” trapelino indiscrezioni circa il contenuto della decisione, causando incertezze tra gli operatori del diritto, magistrati, avvocati e Pubblica amministrazione, sconcerto nella pubblica opinione e obbligando la Corte a smentite e precisazioni. Un esempio recentissimo è il comunicato emesso a ridosso della decisione relativa ai vaccini anti-Covid. Tale prassi non ha mancato di suscitare critiche – si anticipa qualcosa che ancora non esiste nel mondo del diritto – ma si è rivelata il mezzo più efficace per prevenire le tanto deprecate “fughe di notizie”.
Il sito non è l’unico mezzo con cui la Corte comunica: essa si avvale altresì dei social (Twitter, Instagram, podcast) per veicolare i propri comunicati e fornire informazioni poiché tali canali sono indispensabili per raggiungere la “generazione Z”.
Principale compito della Corte è giudicare della costituzionalità delle leggi ed è quindi non soltanto opportuno ma doveroso nell’attuale società dell’informazione comunicare tale attività, oltre che per mezzo dei media tradizionali, attraverso i canali digitali con linguaggio comprensibile dai non giuristi. Chi frequenta il sito vi ha peraltro trovato notizie riguardanti attività non giurisdizionali, quali incontri di studio svoltisi presso il Palazzo della Consulta o presso le sedi di Corti estere, visite di rappresentanti delle Istituzioni, di gruppi e associazioni, partecipazione del Presidente e dei Giudici a manifestazioni pubbliche.
Informando i cittadini su questi momenti extra-giudiziari la Corte si propone di rendere meno distante un’Istituzione che spesso in passato è stata accusata di rinchiudersi in una “torre d’avorio”, permeabile solo agli studiosi di diritto costituzionale.
Più di recente la Corte ha realizzato una serie di iniziative volte, da una parte, a diffondere la cultura della costituzione con il “Viaggio nelle scuole” che ha portato i Giudici in Istituti di istruzione secondaria di tutte le Regioni italiane e, dall’altra, a testimoniare l’attenzione della Corte per i detenuti con visite presso diversi Istituti penitenziari: il “Viaggio nelle Carceri”. Di queste attività il sito offre un’ampia documentazione anche con fotografie e video.
Queste attività esulano dai compiti della Corte strettamente intesi e infatti non hanno mancato di suscitare critiche, soprattutto la seconda. Tuttavia, se il ruolo della Corte è quello di garantire il rispetto della Costituzione, “comunicare” la Costituzione i suoi valori, non solo ai giovani ma anche ai reclusi che vivono una riduzione dei propri diritti ricordando loro che alcuni di questi sono incomprimibili non è un modo per garantirla?
Giovanni Cattarino
già Consigliere della Corte costituzionale e Capo Ufficio Stampa