I contagi avevano subito un freno durante la pandemia ma adesso sono nettamente cresciuti. A differenza delle altre malattie esantematiche è causata da un batterio e non da un virus
Crescono i casi di scarlattina in Italia. Oltre al boom del virus sinciziale e influenzale, a colpire i bambini c’è anche questa malattia infettiva che durante la pandemia aveva registrato un netto freno.
La scarlattina, infatti, colpisce soprattutto i più piccolo anche se esistono casi in cui si manifesta anche in età adulta. Nella stragrande maggioranza dei casi comunque, si diffonde sui bambini dai tre ai dieci anni d’età.
Scarlattina, i sintomi
Come varicella, rosolia o morbillo, è una malattia esantematica che si manifesta quindi con eruzioni cutanee. Tuttavia, rispetto alle altre, non è provocata da un virus ma da un batterio, lo streptococco betaemolitico di gruppo A. I sintomi più comuni sono febbre alta, anche 40 gradi, brividi, gola molto arrossata, tonsille gonfie e in molti casi piene di macchioline bianche. Anche la lingua cambia aspetto e viene ricoperta da una patina biancastra con papille rosse. L’eruzione cutanea non è immediata ma compare dopo un giorno o due, partendo dal petto e dalle ascelle, fino a raggiungere collo, inguine e poi sul resto del corpo.
Come si trasmette la scarlattina
La scarlattina, meno contagiosa delle altre malattie esantematiche, si trasmette attraverso muco e saliva e ha un’incubazione di 2-5 giorni. Il periodo di maggior contagio è da dicembre ad aprile. Il fattore determinante è la corretta diagnosi. La contagiosità dura da 1 a 5 giorni prima dello sviluppo dei sintomi e prosegue per tutta la durata della malattia.
Scarlattina, non c’è immunità
La scarlattina può essere presa più di una volta. Il motivo è legato al fatto che non è provocata da un virus ma da un batterio, a differenza delle altre malattie esantematiche che, essendo virali, in genere si contraggono una sola volta perché l’organismo produce gli anticorpi.