Mario Mega, presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto
MESSINA – Mario Mega è presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto dal 2019. Il suo incarico precedente lo ha svolto a Bari, dove era dirigente tecnico dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico meridionale.
Quali sono i progetti ultimati e in corso e quali quelli su cui state ancora lavorando?
“È stata pubblicata la gara per l’elettrificazione delle banchine di Messina, Milazzo e Reggio Calabria. Abbiamo completato il pontile di Giammoro, opera sbloccata e per cui è stata messa in gara la concessione. Abbiamo riavviato i lavori di dragaggio del porto di Milazzo. Abbiamo completato il progetto della banchina XX luglio, che sta per andare in gara per altri 26 milioni di finanziamento. Stiamo raccogliendo dopo tre anni e qualche mese i frutti del lavoro con di mezzo quasi due anni di Covid. Abbiamo venti procedimenti in corso per nuove progettazioni e, cosa importante, abbiamo ottenuto 6 milioni e mezzo di euro dal Ministero per fare tre progetti che attiveranno quasi 200 milioni di investimenti: Falcata Revival, Stretto Link, Hub Eolie. Stiamo mandando in gara il progetto delle aree interne della fiera e stiamo sviluppando il documento di pianificazione strategica di sistema, preliminare per fare tutti i Piani regolatori. Siamo nella fase della revisione rispetto alla proposta della società incaricata e presto andrà in conferenza dei servizi”.
L’Adsp dello Stretto ha avuto risorse limitate dal Pnrr, di cui 30 per un deposito di Gnl che non si farà più. Quali sono le difficoltà che avete incontrato?
“Non abbiamo difficoltà particolari e lo dimostrano i volumi dei traffici. Le attività progettuali che abbiamo avviato le stiamo portando avanti secondo i tempi che ci ha dato il Ministero. Avevamo solo tre tecnici e da tre mesi ne abbiamo inseriti altri sei per supportare la progettazione. Ho investito quasi due milioni di euro per incarichi, scelta che è stata criticata, ma se non si fanno dei buoni progetti e si rendono cantierabili, i finanziamenti non arrivano. Dal lato calabrese ci sono altri 10 milioni e mezzo di euro del Pnrr, 6 milioni per il consolidamento della banchina Margottini del porto di Reggio e 4 milioni e mezzo per il consolidamento dello scivolo dove ormeggia Bluferries a Villa San Giovanni. Per il deposito di Gnl, Edison aveva manifestato interesse a marzo 2022, poi con la crisi energetica l’operatore ha cambiato strategia ritirandosi. All’inizio aveva proposto di investire altri 60 milioni oltre ai 30 del finanziamento. Quei 30 milioni vogliamo utilizzarli per realizzare impianti fotovoltaici nei nostri porti, con un sistema di accumulo dell’energia prodotta in surplus rispetto a quella utilizzata e quindi creare le comunità energetiche. Il progetto è stato condiviso anche con il Cnr Itae. Abbiamo chiesto al Ministero il via libera, ma se non risponderà in tempi brevi c’è il rischio di perdere queste risorse”.
Deve interagire con due Regioni. Questo complica le cose?
“In Calabria abbiamo una forte intesa. Basti pensare all’impegno della Regione per inserire nell’Adsp il porto di Saline, che era regionale. Non è così forte a Messina. In Calabria hanno più interesse a fare funzionare i porti: quello di Reggio era abbandonato ed è chiaro che tutti ci supportano per portare a compimento i progetti, sono più motivati, hanno trovato nell’Adsp un interlocutore. Sul lato siciliano si era abituati in altro modo e nell’abitudine si portano dietro storiche rivendicazioni. C’è un’ostilità di alcuni operatori che rilancia un’immagine poco produttiva di un Ente che invece nel suo piccolo sta producendo risultati. Nessun problema con l’Amministrazione comunale e si è visto quando abbiamo presentato il progetto per la riqualificazione delle aree esterne dell’ex Fiera”.
Quali sono gli investimenti previsti?
“Ci sono circa 150 milioni di euro di lavori in progettazione e tra l’altro, con il nuovo Codice degli appalti, potranno direttamente andare in gara, spero entro l’anno. Siamo l’Autorità più piccola con meno operatori, oltre il traghettamento c’è poco ma il crocierismo è in crescita e per il 2023 sono previsti più scali e potremmo arrivare a 600 mila passeggeri. A Palermo è partito il nuovo Terminal fatto direttamente da chi lo gestirà e le società hanno tutto l’interesse per farlo funzionare al meglio ed è quello che sto cercando di fare a Messina, dove avevo trovato una gara solo per la realizzazione che è stata poi annullata. Sono in progettazione il nuovo terminal di Reggio Calabria e la revisione del progetto di quello di Messina. Andrà in appalto per entrambe sia la realizzazione che la gestione”.
Come si può realizzare un’integrazione armonica tra porti e territorio urbano?
“A Messina ci sono dei punti importanti di interconnessione su cui stiamo lavorando: il primo passo è la sistemazione delle aree esterne della Cittadella fieristica, condiviso con il Comune. Nella Zona Falcata siamo alla progettazione dei primi interventi di bonifica. Esaurita tutta quella parte di procedura che coinvolgeva la Regione, è stata rilasciata l’autorizzazione ed entro febbraio sarà pronto il progetto e potrà andare in gara se nel frattempo arriveranno le risorse. Stiamo cercando con la sottosegretaria Matilde Siracusano di attivare un finanziamento di 20 milioni di euro assegnato ma non ancora disponibile”.