Riforma fiscale 2023, tutte le novità previste

Riforma fiscale 2023, Irpef, flat tax, redditi, cartelle, cosa cambia nel sistema tributario

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Riforma fiscale 2023, Irpef, flat tax, redditi, cartelle, cosa cambia nel sistema tributario

Redazione  |
sabato 11 Marzo 2023

Nell’annunciata riforma fiscale che potrebbe essere discussa dal Consiglio dei ministri la prossima settimana sono previste nuove regole. Ecco di cosa si tratta e a chi riguardano

La riforma fiscale 2023 è un tema di grande attualità e interesse per molti cittadini italiani. Il governo Meloni ha presentato una serie di punti fondamentali che mirano a ridurre la pressione fiscale, semplificare gli adempimenti e garantire maggiore certezza del diritto per i contribuenti.

Uno dei punti più importanti della riforma fiscale è la riduzione da 4 a 3 degli scaglioni Irpef, che prevede una diminuzione delle aliquote fiscali in modo graduale. L’obiettivo di legislatura è la flat tax per tutti, passando attraverso l’estensione della flat tax incrementale ai lavoratori dipendenti.

Inoltre, per le imprese, si passerà a due aliquote Ires, con una riduzione per i redditi destinati a investimenti e nuova occupazione a cui corrisponderà la razionalizzazione o eliminazione degli attuali crediti d’imposta. Ciò permetterà di razionalizzare il sistema tributario e semplificare gli adempimenti dichiarativi.

La riforma fiscale prevede anche la revisione delle agevolazioni, con una forfetizzazione per scaglioni. Ciò significa che le risorse arriveranno, almeno in parte, dalla riduzione degli sgravi fiscali che vengono attualmente concessi.

Nell’ottica di un migliore rapporto tra fisco e contribuente, la delega propone l’esclusione della decadenza da benefici fiscali in caso di inadempimenti formali o di minore gravità. Inoltre, è prevista una riduzione degli adempimenti e una razionalizzazione degli obblighi dichiarativi, con l’incentivazione delle precompilate. Ciò permetterà di semplificare la vita dei contribuenti e favorire un rapporto più equilibrato con l’amministrazione fiscale.

Il governo punta anche a favorire l’adempimento spontaneo attraverso l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento della cooperative compliance. Ciò significa che i contribuenti avranno maggiori incentivi ad adempiere spontaneamente agli obblighi fiscali, con conseguente riduzione del contenzioso e dei costi per il contribuente.

Per quanto riguarda la riscossione, l’obiettivo è un graduale superamento del ruolo e un accesso semplificato a forme di rateizzazione a 120 rate. Le sanzioni saranno riviste in caso di omessi versamenti non reiterati e rese più proporzionali rispetto alle condotte contestate.

In sintesi, la riforma fiscale 2023 rappresenta una vera e propria svolta per il sistema tributario italiano. Attraverso una serie di interventi mirati, il governo Meloni punta a ridurre la pressione fiscale, semplificare gli adempimenti e garantire maggiore certezza del diritto per i contribuenti.

Il ddl è atteso in Consiglio dei ministri entro marzo e l’esecutivo chiede 24 mesi di tempo per i decreti attuativi, ma già si intravedono importanti novità per il futuro fiscale dell’Italia.

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