Il film diretto dai Daniels ha dominato la cerimonia aggiudicandosi sette statuette tra cui miglior film, miglior regia e miglior attrice
È stata la grande notte di “Everything Everywhere All at Once“. Diretto dai Daniels (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) il film, candidato a 11 statuette, ha dominato la cerimonia aggiudicandosi ben 7 Oscar: oltre al premio per il miglior film, quello per la migliore regia, quello alla miglior attrice vinto da Michelle Yeoh, quelli ai due attori non protagonisti (Jamie Lee Curtis e Ke Huy Quan), la sceneggiatura originale (firmata dagli stessi Daniels), il miglior montaggio (Paul Rogers). “Questa statuetta è un faro di speranza e di possibilità. Non lasciate che nessuno vi dica che avete superato una certa età per sognare”, ha detto una commossa Michelle Yeoh.
Jamie Lee Curtis ha voluto omaggiare il lavoro di gruppo: “Non sono qui da sola, ci sono centinaia di persone con me, i Daniels, la troupe, tutti quelli che hanno fatto questo film, il mio dream team. Tutti abbiamo vinto questo Oscar”, ed ha poi dedicato la statuetta “a mia madre e a mio papà: tutti e due hanno avuto la nomination per categorie diverse”.
Quasi incredulo, Ke Huy Quan ha accolto l’Oscar dicendo: “Mamma ho appena vinto un Oscar”. Poi ha parlato della sua storia: “Sono qui, in un viaggio cominciato in una barca, ho passato un anno in un campo profughi e sono finito qui. Sono storie reali, non è cinema, è il vero sogno americano che si avvera”, ha detto l’attore vietnamita tra le lacrime, stringendo tra le mani la statuetta per il miglior attore non protagonista.
Oscar, Italia a bocca asciutta: ecco chi sono tutti i premiati
L’Oscar per il migliore attore protagonista è stato vinto da Brendan Fraser per ‘The Whale‘ di Darren Aronofsky. “Se qualche cosa di imprevedibile o violento succede, fate quel avete fatto l’anno scorso: assolutamente niente”, ha detto alle battute iniziali il conduttore della serata Jimmy Kimmel, con evidente riferimento allo schiaffo di Will Smith a Chris Rock che ha segnato l’edizione dello scorso anno.
L’Italia esce a bocca asciutta dalla Notte degli Oscar. Sul red carpet ha sfilato, in abito rosso sull’inedito red carpet champagne, anche un’emozionatissima Alice Rohrwacher, candidata per il corto Disney live action Le Pupille. Ma il vincitore dell’Oscar per il Miglior corto live action, nonostante previsioni favorevoli per il film della regista italiana, è stato a ‘An Irish Goodbye‘ di Tom Berkeley e Ross White. Delusione anche per Aldo Signoretti, il grande maestro italiano candidato con Mark Coulier e Jason Baird per Elvis non ce l’ha fatta, per make up e hairstyling di ‘Elvis’. L’Oscar nella categoria make up e hairstyling è stato infatti vinto da Adrien Morot, Judy Chin and Annemarie Bradley per il trucco e le acconciature del film ‘The Whale‘ di Darren Aronofsky. Il nostro Paese si consola con la luce riflessa dell’Oscar 2023 per il miglior film d’animazione vinto da ‘Pinocchio‘ di Guillermo Del Toro, nuovo adattamento del classico di Carlo Collodi. Mentre nel consueto ‘in memoriam’, con Lenny Kravitz al pianoforte, sono stati ricordati anche Gina Lollobrigida e il truccatore italiano Maurizio Silvi.
L’attualità della guerra in Ucraina è entrata nella cerimonia con l’Oscar 2023 per il miglior documentario vinto da ‘Navalny‘ diretto da Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris e dedicato al eader dell’opposizione russa. Dopo aver ringraziato per il premio, uno dei registi ha passato il microfono a Yulia Navalnaya, moglie di Alexey Navalny. “Mio marito è in prigione solo perché ha voluto difendere la democrazia. Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro paese. Sii forte, ti amo”, ha detto la donna.
L’Oscar 2023 per il miglior film internazionale è stato vinto da ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale‘ del regista tedesco Edward Berger. Il film si è aggiudicato anche l’Oscar 2023 per la miglior fotografia, firmata da James Friend, quello per la miglior scenografia, firmata da Christian M. Goldbeck per il design e da Ernestine Hipper per il set decoration, e quello per la migliore colonna sonora, vinto dal compositore e pianista tedesco Volker Bertelmann. La statuetta per il miglior adattamento è stata vinta da Sarah Polley per ‘Women Talking – Il diritto di scegliere‘ dal romanzo ‘Donne che parlano’ di Miriam Toews (2018), edito in Italia da Marcos y Marcos.
L’Oscar per il miglior sonoro è stato vinto da Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor per ‘Top Gun: Maverick’. L’Oscar 2023 per la migliore canzone originale è andato a ‘Naatu Naatu‘ dal film ‘RRR‘, saga epica nella lingua indiana Telugu diretto da S. S. Rajamouli. La musica è di M.M. Keeravaani, il testo di Chandrabose. ‘Naatu Naatu’ ha superato dunque la due grandi favorite, Rihanna e Lady Gaga, ma anche ‘Applause’ di Diane Warren, dal film collettivo ‘Tell It like a Woman’, che conteneva un po’ di Italia: la produzione è infatti delle italiane Ilbe di Andrea Iervolino e Lady Bacardi e We Do It Together di Chiara Tilesi e tra le registe figura Maria Sole Tognazzi mentre tra le attrici c’è Margherita Buy.
L’Oscar 2023 per i migliori costumi è stato vinto da ‘Black Panther: Wakanda Forever‘ realizzati da Ruth Carter, prima afroamericana a conquistare due Oscar in carriera. Carter, che ha ricevuto la standing ovation del Dolby Theatre, ha sottolineato nel suo discorso il “potere delle donne nere” e ha ricordato la madre, morta all’età di centouno anni pochi giorni fa. L’Oscar 2023 per i migliori effetti speciali è stato vinto da Joe Letteri, Richard Baneham, Eric Saindon e Daniel Barrett per il film di James Cameron ‘Avatar: la via dell’acqua‘. L’Oscar 2023 per il miglior corto documentario è stato vinto da ‘Raghu, il piccolo elefante (The elephant whisperers)‘ di Kartiki Gonsalves e Guneet Monga. L’Oscar 2023 per il miglior corto animato è stato vinto da ‘Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo’ di Charlie Mackesy e Matthew Freud.