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Migranti, il sindaco di Pozzallo: “Quei ragazzi hanno la morte negli occhi, da Meloni e Schifani solo slogan: siamo soli”

redazione

Migranti, il sindaco di Pozzallo: “Quei ragazzi hanno la morte negli occhi, da Meloni e Schifani solo slogan: siamo soli”

Chiara Billitteri  |
lunedì 13 Marzo 2023

Roberto Ammatuna: "Per la politica il nostro Comune è scomparso dalla cartina geografica. E l'emergenza è usata solo per scopi elettorali".

“Per il governo di Giorgia Meloni e quello di Renato Schifani, Pozzallo è scomparsa dalla cartina geografica: siamo rimasti soli, abbandonati da tutti, a gestire con umanità un fenomeno che la politica affronta solo con spot elettorali”.

Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna è appena rientrato dal porto della sua città, dove ha accolto i 17 migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto ieri davanti alle coste libiche in cui risulterebbero disperse altre 30 persone. I naufraghi, tutti originari del Bangledesh, sono stati trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera dal mercantile “Froland”, che li aveva soccorsi.

Sindaco, come stanno i migranti?

“Non so come rispondere a questa domanda, fisicamente non sono in condizioni critiche, soltanto un ragazzo è stato trasportato in ospedale per una frattura, ma non direi che stanno bene: ho guardato i loro volti e li ho visti drammaticamente assenti, segnati in modo indelebile, hanno la morte negli occhi”.

Adesso li trasferirete nel centro di accoglienza di Pozzallo. In che condizioni è?

“In questo momento non ci sono condizioni drammatiche, abbiamo 97 migranti in carico, ora sono arrivati questi 17 e domani ne arriveranno 195 che verranno trasferiti dal centro di Lampedusa. Ci sarà una situazione di grande sofferenza, e penso poi all’estate: arriveremo completamente impreparati, visto che gli unici provvedimenti che vengono presi sono fatti sull’onda del consenso”.

A cosa si riferisce?

“Qual è stata l’unica arma del governo Meloni fino ad ora? Dare l’ergastolo agli scafisti? E pensa che si metteranno paura? Io li ho visti questi presunti scafisti, non sono solo carnefici, sono vittime anche loro di carnefici peggiori. Prendersela con loro dimostra che non si conosce il sistema, ma soprattutto non serve a niente. Le cose da fare sarebbero altre”.

Per esempio?

“L’unica strada possibile è la diplomazia coi paesi di provenienza, avere un raccordo con le città di frontiera, ma questo non può succedere finché l’immigrazione verrà usata come arma a scopo politico, come strumento di pressione. Le organizzazioni umanitarie come le Ong dovrebbero lasciarle lavorare in santa pace, almeno finché non si formerà una forza europea che faccia anche i salvataggi in mare. Ma è difficile affrontare il tema in maniera seria, quando in campagna elettorale si è detto tutto e il contrario di tutto. Oltretutto almeno ci aiutassero a gestirlo questo fenomeno, così com’è, ma neanche questo succede”.

La scorsa settimana lei ha incontrato il ministro Piantedosi, cosa vi siete detti?

“Tutti sanno che sul tema abbiamo visioni diametralmente opposte, ma quando l’ho incontrato gli ho detto ‘collaboriamo’, solo che poi il mio appello è rimasto lettera morta. Con il precedente ministro, Luciana Lamorgese, c’era ancora una buona collaborazione, ma con questo ministro e con questo governo il tema viene affrontato superficialmente con una mera logica elettorale. Vorrei dire una cosa al governo: le elezioni sono finite, adesso dovete pensare a gestire questo Paese. La stessa cosa vale per il nostro presidente della Regione, Schifani”.

Neanche con lui è riuscito ad instaurare una buona collaborazione?
“Per questa giunta regionale Pozzallo e il tema ‘immigrazione’ non esiste, non sanno neppure cosa sia. Finanziano il carnevale nei comuni con cifre a sei zeri e nella finanziaria regionale per i tanti comuni che si sobbarcano l’emergenza sbarchi non è previsto un solo euro, ma le pare normale?”

Di cosa avreste bisogno?

“I comuni affrontano spese nella gestione degli sbarchi di cui forse Governo e Regione non sono a conoscenza: c’è tutta un’emergenza legata allo smaltimento dei rifiuti quando si parla di accoglienza, ci sono le spese per gli assistenti sociali che mettiamo a disposizione, solo per citare un paio di problemi. Secondo lei questi soldi ce li da qualcuno? Le ripeto, siamo abbandonati a noi stessi, scomparsi dai dibattiti politici, dalla cartina geografica, soli”.

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