I russi sono capitalisti alternativi. Oggi c’è la Wagner, multinazionale mercenaria copiata dalle Company della sicurezza americane. Il commento di Giovanni Pizzo.,
Prepariamoci il palco per la cavalcata delle Walkirie. Il mainstream per questa settimana ci assicura un festival wagneriano. Dietro gli imponenti flussi migratori non ci sono talebani afghani, cambiamenti climatici, guerre etniche nell’Africa sub sahariana, faglie anatoliche, ma il nemico di sempre dal dopoguerra. I russi.
Solo che oggi i russi sono capitalisti alternativi e non c’è più il soldato Zaitsev dell’Assedio di Stalingrado, eroe dell’Armata Rossa nel film il nemico alle porte. Oggi c’è la Wagner, multinazionale mercenaria copiata dalle Company della sicurezza americane di Dick Cheney e soci.
Ma la notizia che campeggia da ieri su tutti i giornali quale sarebbe? La Wagner è presente in Libia, come i Turchi di Erdogan da anni ormai. Lo scopriamo adesso? E come mai non ce la pigliamo con gli ottomani, dalle cui coste partono caicchi pieni di migranti? Perché Erdogan come nemico non conviene, e si vende male sui giornali? Perché fa parte della Nato, perché abbiamo scambi commerciali a cui non possiamo rinunciare?
Abbiamo fatto la sonora idiozia di seguire Sarkozy e americani nella guerra in Libia ed abbiamo destabilizzato tutto il mediterraneo. Siamo stati sostituiti da Russi e Turchi, che nel mare nostrum non toccavano palla dai tempi di Lepanto, da un bel po’ di tempo. Abbiamo ricevuto, durante il governo gialloverde, il loro fantoccio in pompa magna, il generale Haftar, a Palermo per incredibili accordi di pace mai vista.
Oggi noi Verdiani da Aida riscopriamo Wagner. Siamo, come Parsifal alla ricerca del Sacro Graal, alla ricerca di un nemico, un totem negativo a cui inchiodare il sentimento negativo che già serpeggia nell’opinione pubblica. È solo un problema di comunicazione non di gestione razionale dei flussi migratori e delle cause sottostanti.
Problemi troppo difficili per la politica occidentale e italiana. Primum sopravvivere. Ed il capo di Wagner come i banditi calabresi dell’Aspromonte sabaudo, sono nemici perfetti per i giornali. Ha proprio la faccia da bandito questo Prigozhin, Sergio Leone lo avrebbe preso al posto di Lee Van Cleef per la parte del cattivo, perfetta per quello di turno da assegnare al circo mediatico.
Ma e i cambiamenti climatici, le guerre etniche dell’Africa centrale, i terremoti, la guerra contro i curdi, la spinta demografica? Sono cose troppo grosse da fare digerire al popolo di Sanremo. Diamogli un nemico semplice, prima che questi si sintonizzino su Fedez/Schlein.
Così è se vi pare.