Gli studenti del Fermi di Ragusa in visita alla Bioraffineria di Gela - QdS

Gli studenti del Fermi di Ragusa in visita alla Bioraffineria di Gela

Gli studenti del Fermi di Ragusa in visita alla Bioraffineria di Gela

sabato 25 Marzo 2023

Il presidente Walter Rizzi ha incontrato gli alunni del liceo scientifico ragusano: “Bisogna cambiare e la nostra azienda da tempo ha avviato il percorso”

La classe 3A nuovo ordinamento del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa ha visitato la Bioraffineria di Gela. La trasformazione di un impianto di 600 ettari in un gigante sostenibile segna la svolta nella mentalità e nelle politiche industriali del sito industriale.
“Bisogna cambiare e la nostra azienda ha da tempo avviato il percorso di transizione” ha detto il presidente della Bioraffineria Eni di Gela, Walter Rizzi, rivolgendosi agli alunni. Poi ha continuato “la prima riconversione industriale, da raffineria a bioraffineria, è del 2014, ancora il percorso è lungo perché la transizione deve essere accompagnata dalla sicurezza energetica.

Ma come cambiare? A cosa si è disposti a rinunciare? Nell’ottica di un cambiamento necessario, Eni sta contribuendo allo sviluppo sostenibile attraverso la riconversione dei propri impianti. Era il novembre 2014 quando è stato siglato un Protocollo per un nuovo piano di sviluppo e rilancio delle attività economiche e industriali Eni a Gela.

Nel 2019 è stata inaugurata la Bioraffineria, in grado di trattare fino al 100% di oli vegetali usati e di frittura, grassi animali e sottoprodotti di scarto per produrre biocarburanti idrogenati, utilizzabili anche in purezza. Da ottobre 2022 Eni ha definitivamente concluso l’approvvigionamento di olio di palma, oggi la bioraffineria tratta esclusivamente materie prime rinnovabili, come gli olii usati di frittura o i grassi animali e altri prodotti di scarto.

Dal Kenya è invece arrivato il primo carico di olio vegetale prodotto nell’agrihub di Makueni, l’impianto inaugurato a luglio 2022 dove avviene la spremitura di semi di ricino, di croton e di cotone, Tali agri-feedstock non sono in competizione con la filiera alimentare, sono coltivati in aree degradate o raccolti da alberi spontanei o risultanti dalla valorizzazione di sottoprodotti agricoli.

La tecnologia Ecofining™, con cui la bioraffineria di Gela è stata riconvertita, permette di ricavare biocarburanti da materie prime biologiche. Il risultato di questo processo prende il nome di HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), il biocarburante in grado di contribuire al contenimento delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

Nella bioraffineria, oltre all’impianto Ecofining™ , sono attivi lo Steam Reforming e il BTU (Bio Treatment Unit).

L’HVO è un tipo di biocarburante, ed in quanto tale è disponibile senza interruzione poiché proviene da una risorsa rinnovabile. Dunque la loro produzione, nonostante comporti sempre l’emissione di una quantità minima di anidride carbonica e altri gas serra, permette di sfruttare gli scarti per produrre energia utile per la società e allo stesso tempo di ridurre i volumi di rifiuti accumulati nelle discariche. Ciò in aggiunta alla prerogativa, già nota, dei biocarburanti di rappresentare un sostituto del petrolio.

L’Italia ha stimolato sin dalla fine dei primi anni 2000 la loro adozione, tramite appositi incentivi e recependo le indicazioni ricevute a livello europeo, che già nel 2008 aveva stabilito una soglia minima del 2% di biocarburanti per soddisfare il fabbisogno energetico degli Stati Membri, per cui sono sempre più popolari in Italia, soprattutto per uso industriale o per il trasporto commerciale.

3A Liceo Scientifico Enrico Fermi
Ragusa 2022/2023
Giulia Belluardo, Angelica Campo, Beatrice Cappello, Beatrice Spadola, Anna Terminello, Carola Tumino

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