Dac, un progetto italiano di portata europea - QdS

Dac, un progetto italiano di portata europea

Dac, un progetto italiano di portata europea

Redazione  |
lunedì 27 Marzo 2023

Salvatori (Deleganoi): “Contro la falsificazione dei dati e per l’accountability dell’intero processo formativo dei lavoratori”

Il fenomeno della falsificazione dei dati è in crescita e riguarda ormai tutti i settori. Per questo l’accountability, cioè la responsabilizzazione dei soggetti che rilasciano dichiarazioni di cui assicurano l’autenticità, sta assumendo grande importanza nei processi formativi dei lavoratori.

Da oggi un progetto italiano, ma di portata europea, consente di puntare alla piena veridicità e alla certa paternità dei dati e riesce a ostacolare la loro alterazione. Un passo avanti per risolvere un problema avvertito in molti Paesi europei.

Il progetto “DAC” (Digital Accountability Councelors) è stato presentato in questi giorni all’Indire-Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, in ambito Erasmus Ka2/Strategic partnership for higher education. Elaborato da un gruppo di aziende tra cui Deleganoi, OpenCom, Commercio Network, Sangiusto e dalla start-up innovativa Resistere, vede applicata per ogni passaggio la tecnologia Blockchain che consente di notarizzare l’impronta digitale (hush) di un documento, rendendola certa e immutabile.  

Del progetto sono partner associati: Lateralcode, software house specializzata in sicurezza informatica, CIFA Italia, confederazione datoriale, il fondo paritetico interprofessionale Fonarcom, da sempre attento alle competenze dei lavoratori italiani, e la facoltà di Ingegneria elettrica e informatica dell’Università di Zagabria. Tra tutte le realtà impegnate, Resistere, allineato alle politiche europee sull’identità digitale, contribuisce anche alla costruzione del fascicolo digitale dei futuri accountable citizens dell’Unione. Infatti, sono stati coinvolti enti di formazione spagnoli, irlandesi, bulgari e portoghesi.

L’accountability del processo formativo è faccenda cruciale. La diffusione della formazione continua e l’affermarsi di un sistema integrato di politiche attive – con notevoli risorse finanziarie messe a disposizione a livello nazionale ed europeo – hanno moltiplicato i soggetti e aumentato i rischi in merito a certezza e qualità della formazione erogata e recepita. Come sottolinea Eraldo Salvatori, ad dell’ente di formazione Deleganoi, capofila del progetto, “è importante eliminare tutte le zone di opacità e rendere totalmente affidabile ogni tappa del processo formativo”.

Applicare DAC avrà molti effetti positivi. Consentirà all’ente di formazione di rilasciare certificati autentici e impedirà ai discenti qualsiasi forma di manomissione o alterazione; al fondo interprofessionale di finanziare piani di enti di formazione accountable; all’imprenditore di avere certezza delle competenze acquisite dal lavoratore e piena fiducia in chi ne ha notarizzato gli incrementi di esperienza e di formazione. Spiega Iacopo Sensi di Resistere: “Per un recruiter la notarizzazione dei curricula consentirà di accelerare il processo di selezione. Il rifiuto di un candidato potrebbe già suonare come un campanello d’allarme. E’ evidente che, aumentando la loro accountability, enti e recruiter innescheranno il circolo virtuoso della responsabilizzazione che diventerà uno standard naturale nei processi di formazione e selezione”.

In definitiva, DAC sarà utile agli enti di formazione e ai professionisti che vorranno garantire autenticità, paternità e immutabilità delle dichiarazioni rilasciate e a tutti i soggetti implicati nella rete dei servizi al lavoro in merito all’effettività e alla qualità della formazione da essi erogata e dal discente acquisita.

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