L’Amministrazione Basile ha licenziato il documento, che adesso dovrà passare all’esame dell’Aula per l’approvazione definitiva. Più servizi e maggiori risorse assegnate alle partecipate
MESSINA – Il primo Bilancio di previsione dell’Amministrazione guidata dal sindaco Federico Basile è pronto per approdare in Consiglio comunale. Il percorso in Aula non dovrebbe essere troppo complicato, almeno sulla carta, per un Esecutivo che ha la maggioranza su cui contare. In ogni caso i lavori del Civico consesso in questi mesi ci hanno abituato ad approvazioni di atti non senza qualche incidente di percorso, tra critiche, abbandono delle sedute o assenze.
La Giunta ha esitato il documento finanziario la scorsa settimana tracciando la sua linea di indirizzo attraverso l’incremento di alcune voci di spesa e la diminuzione di altre e le previsioni di entrata. La manovra finanziaria, che ammonta a oltre un miliardo di euro, è presentata con tutta una serie di atti collegati come il Documento unico di programmazione, le delibere sui servizi a domanda individuale e sulla destinazione dei proventi dalle concessioni edilizie e sanzioni urbanistiche.
Ci sono entrate e uscite per circa 1 miliardo di euro, che come stanziamenti di cassa ammontano a 1,6 miliardi di entrate e 1,4 miliardi di uscite. Da una parte ci sono le entrate che il Comune deve riscuotere e le spese che si è impegnato a sostenere durante l’anno, dall’altra con la gestione di cassa ci sono le entrate e le spese che si prevedono effettivamente nel corso dell’anno.
Un Previsionale è fatto di numeri, di conti che devono tornare ma è nel “come” che si disegna la linea politica di un’Amministrazione, che deve scegliere quali priorità dare alla propria azione. Le assunzioni a Palazzo Zanca sono un passaggio importante per Basile, che aspetta quel ricambio negli uffici che possa dare slancio e velocità alla macchina burocratica, capace di mostrare negli ultimi mesi lentezze e impasse in molte procedure. Sono 341 i nuovi inserimenti programmati per il 2023 e 280 per il prossimo anno.
La Giunta Basile punta molto anche sulle partecipate e sugli effetti che i servizi da loro offerti possono avere sulla qualità della vita dei messinesi. Ed ecco quindi che si è deciso di affidare alle società in house più servizi e quindi più risorse. Una tendenza che lo stesso Cateno De Luca aveva maturato e che adesso si consolida, specie per MessinaServizi e Amam. Tutti i contratti di servizio saranno modificati e approderanno in Aula allegati al Bilancio, come parte integrante di esso. Per il sindaco Basile le partecipate stanno dando un contributo notevole e i servizi sono migliorati, da qui la decisione di implementare le loro competenze aggiornando i contratti e assegnando più denaro.
Non tutti però sono d’accordo con questa valutazione e soprattutto viene criticato, specie da Cgil e Uil, il ricorso alle ditte esterne. Questo adesso verrà incrementato, visto che le società non hanno risorse umane e strumenti interni per soddisfare le ulteriori richieste di Palazzo Zanca. Il contratto del verde tra il Comune e Messina Servizi passerà da sei milioni di euro a otto milioni. Per Amam, oltre al contratto base del 2016 per la fornitura idrica e le attività legate alla depurazione, si aggiunge quello di due milioni per la pulizia delle caditoie e dei tombini e delle fontane e l’installazione delle docce in spiaggia. Sarà incrementato di un ulteriore milione che consentirà all’azienda della distribuzione idrica di occuparsi anche della manutenzione straordinaria delle strade, interventi in casi di emergenza che finora il Comune aveva affidati con appalti a tempo per coprire le varie zone della città.
Anche Amam dovrà attingere a personale esterno, almeno in una prima fase, è stato detto, fino a quando non si potrà procedere ad assunzioni e ne sono previsti 40 per i prossimi due anni. Anche MessinaServizi con l’incremento del budget potrà inserire nuova forza lavoro e c’è pronto un bando per 97 figure, 55 dei quali per il verde pubblico, che presto sarà pubblicato.
Ad ArisMe è scaduto il contratto regionale di 500 mila euro e il Comune contribuirà prevedendo 300 mila euro per il rinnovo mentre 200 mila euro dovrebbero arrivare da Palermo. La Patrimonio Spa, la partecipata più contestata degli ultimi anni dall’opposizione, ma ritenuta fondamentale dall’Amministrazione, avrà un contratto da un milione di euro, il doppio rispetto al precedente, e dovrà supportare il Dipartimento Politiche della casa e completare il censimento dei beni del Comune.