Stefano Blasco: “Organico ridotto, ma non può essere un alibi” - QdS

Stefano Blasco: “Organico ridotto, ma non può essere un alibi”

Stefano Blasco: “Organico ridotto, ma non può essere un alibi”

giovedì 06 Aprile 2023

Intervista esclusiva con il comandante della Polizia municipale, Stefano Blasco: “Anche se le persone sono poche si possono fare molte cose”

MESSINA – Riorganizzazione, formazione, presenza e tutela del territorio. Sono le parole chiave che sintetizzano il lavoro di Stefano Blasco, da undici mesi comandante della Polizia municipale. Parole che disegnano anche un metodo e un approccio al ruolo, maturato negli anni dal dirigente, che preferisce la strada al suo ufficio. Un modo di procedere che per la Città dello Stretto ha rappresentato un’importante novità.

Il mandato scadrà il prossimo 15 maggio e sono in molti che vorrebbero la sua riconferma, dai vigili che ha diretto ai consiglieri comunali, che in modo trasversale hanno firmato un apposito ordine del giorno sottoposto al voto d’Aula. Un atto che però è stato bocciato, per dieci voti a nove, dopo il dietrofront di alcuni componenti della maggioranza. Al dirigente di Palermo, con esperienza a Lipari e in mobilità da Enna, il commissario Leonardo Santoro aveva affidato l’incarico utilizzando l’istituto del Comando. Anche l’Amministrazione giudica positivamente l’operato di Blasco, ma il sindaco Federico Basile sarebbe propenso, ribadendo che non vuole personalizzare la questione, che comunque resta politica, alla nomina di un nuovo comandante con procedura concorsuale.

Rispetto al passato come ha trovato questa città?
“Bellissima, più viva, più curata, più razionale di quanto non fosse prima. Certo, il problema della sosta selvaggia sussiste ancora, ma devo dire che dieci anni fa Messina era un caos assoluto, non c’era un minimo di controllo e questo si percepiva. Ha le sue problematiche: è un territorio con delle strade di collegamento obbligate che danno delle forti limitazioni, ma l’Amministrazione ha fatto un lavoro pregevole con tanti margini di miglioramento”.

In quali ambiti è dovuto intervenire maggiormente?
“L’impegno maggiore nella fase post pandemia in cui mi sono trovato è stata la gestione dei grandi eventi, segno di ripresa: i concerti al San Filippo a quelli di piazza Duomo sono stati un successo in termini organizzativi e di collaborazione con tutte le altre Forze dell’ordine. Mi ha fatto piacere la nota di apprezzamento avuta dal questore. Poi la processione della Vara, con un’affluenza enorme e anche lì è andato tutto bene. Penso poi al controesodo estivo, per cui abbiamo utilizzato un approccio diverso rispetto alla gestione dell’emergenza, programmando una serie di azioni per prevenire il caos. La gestione delle isole pedonali è stato altro passaggio cruciale: abbiamo potuto apprezzare le potenzialità della mobilità sostenibile. Ci siamo inoltre dotati di nuovo armamento, poiché quello usato era ormai obsoleto, e di telecamere individuali per determinati servizi”.

Come ha lavorato sulla gestione della viabilità?
“Il settore in borghese che si occupa del territorio, dell’igiene ambientale, dell’annona era già un’eccellenza e ho mantenuto lo standard alto. Sulla viabilità ho lavorato di più perché ho trovato parte del personale piuttosto demotivato. Personale precario e qui va ringraziato il sindaco perché ha voluto la proroga per i 46 agenti senza interruzione. Ho potuto così formare questi ragazzi in continuità, con la nuova partente di servizio e abbiamo avuto ottimi risultati. Da dicembre queste patenti sono diventate operative: ne abbiamo complessivamente ottanta. I nuovi su cui si sta lavorando per la stabilizzazione saranno i formatori dei ragazzi di domani, anche in termini di entusiasmo”.

Si parla sempre di carenza di organico: è un problema reale?
“Messina ha 305 tra agenti, ispettori, funzionari e amministrativi (125 su strada). Dovrebbero essere 474, secondo pianta organica comunale, ma questo non può farci esimere dal raggiungere gli obiettivi. Un comandante non può lamentarsi perché ha poco personale: so che il corpo è sottodimensionato, però c’è tanta qualità e io ho cercato di farla venire fuori. Qui c’è gente preparata, abbiamo intraprendenza, competenza tutte cose sopite che sono tornate fuori. Anche se le persone sono poche si possono fare tante cose”.

Non solo viabilità però…
“Abbiamo un ottimo nucleo di Polizia tributaria che ha raggiunto risultati importanti lavorando a stretto contatto con l’Ufficio tributi. Ci sono accertamenti delle violazioni sia su richiesta che d’ufficio, per le verifiche preventive, oppure quando si devono dare dei pareri. Nel 2022 sono stati fatti 205 accertamenti per l’evasione Tari oltre quelli sui passi carrabili, impianti pubblicitari e mancato pagamento della tassa di soggiorno”.

Per il controllo sugli abusi edilizi quale impegno avete messo in campo?
“La sezione di Polizia Edilizia ha il compito di vigilanza sul corretto uso del territorio e la sorveglianza amministrativa sull’iter costruttivo. Nel 2022 sono stati elevati 91 verbali per illeciti edilizi, 80 comunicazioni di notizie di reato fatte all’Autorità giudiziaria per abusi edilizi vari, 498 i sopralluoghi e i controlli. Attività importante anche questa di supporto ai servizi comunali: dispiace che la visibilità si abbia solo con la viabilità e con azioni repressive forti come quelle messe in campo per liberare gli stalli dei disabili. Dispiace dovere fare diventare le persone sensibili a forza di multe”.

C’è qualcosa che non ha avuto il tempo di fare?
“Organizzare un corso di educazione stradale. Non si può lavorare soltanto sulle multe. Il progetto che avrei voluto sviluppare insieme al sindaco era un programma articolato con il coinvolgimento dei bambini, anche su altre tematiche come quelle ambientali”.

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